martedì 21 aprile 2009

RIFLESSIONI SULL'INCONTRO CON CARDINI


Looking for European Identity:a must for European Federalism.Rechercher l' identité européenne: une nécessité pour le fédéralisme européen. Die Suche nach europaeische Identitaet: Eine Notwendigkeit fuer Eurofoederalismus

Se, con “Identità Europea”, designiamo il “nocciolo duro” concettuale dell’ Unione – riuscire a definire questa “identità”, potrebbe significare, in un certo senso, “controllare il futuro dell’ Europa”.

1.Cardini

Costituisce da sempre un nostro obiettivo l’ incontro con intellettuali-chiave, che hanno riflettuto su questo tema,

Franco Cardini è certamente uno di questi intellettuali .

Innanzitutto, per la vastità e la poliedricità della sua cultura, che gli permettono di mantenere e difendere vigorosamente posizioni culturali fortemente anticonformistiche. Poi, per il suo impegno europeistico di sempre. Infine, per il suo personalissimo percorso ideale, che parte da una visione originale del ruolo della storia, attraversa l’ esperienza religiosa e il dialogo interreligioso, si nutre di un ben inteso patriottismo e sfocia nella capacità di esprimere, in ogni momento, valutazioni profonde e libere anche sulle vicende dell’ attualità e della politica.

Cardini ha una visione disincantata della storia, dominata dal libero arbitrio e dalla pluralità delle tradizioni. La sua convinta e non taciuta fede cristiana non gli impedisce di riconoscere, sullo arco di molti secoli, il contributo fondamentale dato, dall’ Islam, alla formazione della cultura europea; interpreta l’ attaccamento alla tradizione culturale italiana nel senso di una naturale vocazione all’ universalità ed all’ Europa. Europa che, correttamente, distingue dall’ “Occidente” - termine relativamente recente, che serve ad indicare la migrazione del “senso della storia” verso il mondo protestante, e, infine, verso l’ America-.

2.L’ identità europea.

C'è chi dice che un' identità europea non esiste o non dovrebbe esistere.

Per alcuni, il concetto stesso di identità sarebbe evanescente, perchè nessuno è mai identico a se stesso. Per altri, avrebbe senso solo un' identità individuale, ma non quella collettiva. Per altri ancora, sarebbero vere identità collettive solo quelle volontarie, non quelle sedimentatesi nel tempo. Per altri, infine, esistono le identità nazionali, ma quella europea non c'è, o non c' è ancora.

Eppure, è un dato di fatto che tutti sono molto interessati al fenomeno dell' identità, e, ciò, oggi più di un tempo. Chi va dallo psicanalista perchè ha una crisi di identità. Chi rivendica, anche attraverso simboli, la propria identità, sia essa islamica, omosessuale o padana.

Ma, soprattutto, tutti discutono animatamente su che cosa sia laidentità americana (libertà, democrazia, libero mercato, puritanesimo, razzismo?), che cosa quella islamica (religiosità, tradizione, fondamentalismo, aggressività, machismo?).

Perchè mai non ricercare anche, se c'è, l' identità europea?

Quelli che ci credono, cadono, per altro, nella trappola della eccessiva ingenuità: descrivere l'identità europea come la somma degli aspetti culturali che soggettivamente si preferiscono.Per l' uno, l' identità europea è cultura classica, ebraismo, cristianesimo, democrazia e modernità. Per altri, è la tradizione giudaico-cristiana più quella parte dell’ illuminismo che non la contraddice; per altri ancora, è semplicemente la modernità; per altri, infine, è il mai vinto paganesimo dei Greci, dei Romani e dei Barbari.

Un altro errore è credere che l’ identità sia una formula giuridica da scrivere all’ inizio della Costituzione: richiamare Dio o la laicità; il lavoro o la libertà; la Patria o il mercato?

3.Federalismo

Ma, se non è una formula giuridica, che cosa c’entra l’ identità con l’ integrazione europea? Non è questa integrazione il primo caso di un’ aggregazione politica “neutrale”, guidata solamente dalla ragionevolezza, non già dalle distruttive passioni culturali e politiche?

E, di converso, come fare a decidere chi federare e come? Perchè i Ticinesi con i Grigionesi, i Maltesi con gli Estoni, i Sikh con i Tamil, i Libici con gli Swazi, e non i Ticinesi con gli Swazi, i Grigionesi coi Tamil, ecc..?

Come farebbero gli Stati Uniti ad essere così sicuri di quello che vogliono, se, al di là delle differenze, non avessero una cultura comune? E come farebbero i Sudamericani a resistere agli Stati Uniti, se a loro volta non avessero un loro substrato culturale comune?

La decisione di creare uno Stato, o una federazione, presuppone una scelta culturale. Gli Stati Uniti nascono da una scelta protestante e illuministica; l’ Unione Sovietica da un’ opzione marxista, l’ Unione Indiana dalla coniugazione fra l’antica idea imperiale mongola e inglese e il patriottismo sui generis di Gandhi.

Il “patriottismo della costituzione” funziona in Germania perchè la Germania c’ è già, ma quando si è creata la Repubblica Federale si è scelto, fra vari possibili modelli - per esempio il vecchio Obrigkeitsstaat o una Repubblica Socialista -..

Per tutti questi motivi, siamo curiosi di vedere come si svilupperà il dialogo fra Cardini e il nostro pubblico.

domenica 19 aprile 2009

BIENNALE DEMOCRAZIA A TORINO


Segnaliamo la lodevole iniziativa delle autorità torinesi di convocare a Torino, in connessione con gli annuali festeggiamenti del 25 aprile, una serie di manifestazioni volte ad approfondire (anche criticamente), il tema della democrazia.

Durante le 5 giornate dedicate a questo tema (aperte da un intervento del Presidente Napolitano), verranno affrontati una grande quantità di temi anche disparati, che vanno dal concetto stesso di democrazia, alla sua storia, ai suoi limiti, ai suoi rapporti con la religione, con le identità continentali, nazionali e di genere.

Parleranno anche intellettuali decisamente non conformisti, come Tarchi e Canfora,Veneziani e Zolo, Cardini e Fisichella.

Cercheremo di riferire quanto più possibile sull' esito dell' iniziativa.

Soprattutto, vogliamo dare anche noi il nostro contributo al dibattito, invitando Franco Cardini, il 25 aprile, a parlare, nella nostra sede, sul tema "Identità Europea e Federalismo"