venerdì 17 dicembre 2010

DA LISBONA A VLADIVOSTOK


Recent Days Proposals from Russia Ignored by European Media. Les propositions russes des derniers jours ignorées par les médias. Russlands Vorschläge der letzten Tagen von europäischen Medien ignoriert.

Mentre pagine e pagine dei quotidiani italiani (ed anche di alcuni altri Paesi europei) vengono dedicate alle fughe di notizie di Wikileaks, ed, in particolare, alle assolutamente non provate irregolarità che circonderebbero i notevolissimi affari realizzati negli ultimi anni in Russia dalle imprese italiane, quegli stessi media ignorano nel modo più sistematico le proposte estremamente articolate (che possono piacere o non piacere) dello Stato russo agli Europei, per fare avanzare la stessa costruzione europea, che sembra praticamente bloccata dalle incertezze e dai dissidi interni sulle principali questioni economiche, istituzionali e di politica estera.

Innanzitutto, sono alcuni anni che il Presidente Medvedev continua a proporre, anche se con scarsi risultati, la definizione, attraverso trattati, di un nuovo sistema di sicurezza e di difesa in Europa, che sostituisca gli schemi, anche giuridici, dei tempi della Guerra Fredda, che non sono più attuali. Medvedev non si è limitato a questo, ma ha compiuto ancora un altro, grandissimo, passo in avanti per ciò che concerne lo scudo anti-missile, per il quale la Russia si è dichiarata disposta a collaborare alle stesse condizioni dei Paesi membri della NATO. Orbene, tali condizioni erano state fissate, nel Vertice di Lisbona, il giorno prima dell’arrivo di Medvedev, su richiesta del Primo Ministro turco Erdogan:

- lo “scudo” deve, ovviamente, coprire il territorio di tutti i Paesi partecipanti;

- ogni Paese partecipante deve partecipare a tutte le informazioni ed alla gestione del segmento relativo al suo territorio;

- lo scudo non deve essere indirizzato contro alcun Paese in particolare.

Pochi giorni dopo, ad un incontro con le forze economiche tedesche, Vladimir Putin ha lanciato un ambizioso progetto di cooperazione economica e culturale, atto a colmare le lacune sentite da tutti gli Europei nell’attuale fase di integrazione dell’Unione Europea: l’assenza di una politica economica, di una politica energetica e di una politica culturale comuni. La complementarietà fra Europa e Russia, soprattutto in campo economico (materie prime contro tecnologia e macchinari) è così spiccata, che una politica programmata di interscambio privilegiato (un Mercato Comune Euro-Russo) permetterebbe, agli Stati Europei, di superare la crisi, ed, alla Russia, di fare fronte al deficit di tecnologia che rallenta il suo processo di “modernizzazione”.

Questo accordo globale dovrebbe essere integrato da un accordo di interscambio culturale (professori e studenti), e da un accordo sulla liberalizzazione dei visti.

Ancora più recentemente, alcuni illustri economisti russi hanno proposto che la Russia garantisca anche, con un accordo-quadro, all’Unione Europea, l’assorbimento di certe sue produzioni, e, perfino, una partecipazione alla stabilizzazione dell' Euro.

Nel recentissimo vertice UE-Russia, è stato superato anche l’ostacolo dell’opposizione della UE all’ingresso della Russia nel WTO.

Infine, nell’ancor più recente incontro annuale fra Italia e Russia, tenutosi a Sochi ed a Krasnaya Poljana, sono stati firmati innumerevoli accordi, relativi, fra l’altro:

- alla costruzione in Russia di automobili della Fiat ed autoblindo dell’Iveco;

- alle centrali nucleari.

L’insieme di questi accordi dà indubbiamente, insieme a quanto già operativo (come il superjet fabbricato dalla Sukhoi con il supporto di Finmeccanica e Giugiaro), una grossa spinta alla ripresa dell’economia italiana, inserendosi nel quadro della collaborazione rafforzata con la UE.Anche i Francesi stanno finalizzando in questi giorni la vendita alla Russia di quattro portaelicotteri Mistral.

È veramente singolare che, a parte la Sueddeutsche Zeitung, che ha lanciato il tema con un articolo dello stesso Putin, nessuno dei mezzi di comunicazione europea abbia conferito il necessario rilievo a queste notizie.

Questo, soprattutto, in un momento in cui, a causa della crisi economica, la UE sta cercando disperatamente, ma, ahimé, in gran parte ancora infruttuosamente, nuove strade per rilanciare la propria economia, e, nel contempo, anche la collaborazione fra gli Europei.

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