giovedì 11 dicembre 2008

Obama Presidente Web 2.0

Obama has won elections also thanks to Web 2.0. Now, this can become a problem.
Obama a gagné les elections aussi grâce au web 2.0. Cela pourrait devenir un problème.
Obama hat die Wahlen auch dank 2.0 gewonnen. Das kann ein Problem werden.

Un aspetto della personalità politica di Barack Obama, e della sua vittoria elettorale, che i “media” italiani hanno sostanzialmente ignorato, è costituito dal ruolo fondamentale che, all’interno della sua politica in generale, e della sua vittoriosa campagna elettorale, ha rivestito, e riveste, l’utilizzo delle più avanzate tecniche del Web, in particolare del Web 2.0.
Intanto, il neo-presidente ha utilizzato ampiamente YouTube per parlare agli Americani.
In secondo luogo, egli ha costituito, per tutta la durata della campagna elettorale, un’enorme mailing list, che ha costituito uno dei principali strumenti organizzativi e di comunicazione del blocco politico che lo sostiene.
Con l’inizio del mandato alla Casa Bianca, questo “network” sta divenendo un elemento centrale della ridisegnazione della mappa di potere all’interno della, ed intorno alla, Amministrazione americana.
Infatti, l’enorme mailing list del Presidente, e le opportunità che essa comporta, stanno diventando anche un problema, da un lato perché occorre capire come, e a che fine, saranno gestite (la Presidenza in quanto tale, la nuova Amministrazione, il Partito Democratico); poi, se essa non possa costituire una potenziale minaccia, di tipo “cesaristico”, all’equilibrio costituzionale americano.
Il Presidente avrebbe, infatti, un canale privilegiato e diretto di dialogo con i cittadini, scavalcando le occasioni istituzionali, i partiti, il “quarto potere” dei Media.
Si porrebbe così anche in America, anche se in modo diverso, la problematica del “conflitto di interesse”, che tanto ha angustiato gli Italiani in questi anni.
E ciò, tanto più paradossalmente in quanto il Web 2.0 viene, dai più, esaltato come la forma compiuta della democrazia diretta, nella quale l'“accesso” è aperto a tutti.
Un ottimo spunto di riflessione sull’eterna riproposizione degli stessi paradossi, in una vicenda storica che, pure nelle mutate forme tecniche ed organizzative, ripropone ininterrottamente gli stessi interrogativi.
Alpina utilizza il Web 2.0 in modo molto più “tecnico”: come strumento, nell’ ambito del progetto “Cadmos”, per consentire agli ambienti professionali, giuridici e di impresa di dialogare fra loro e con l’editore, per la produzione di oggetti multimediali di approfondimento professionale.

3 commenti:

  1. Web 2.0 je oblik razsirenja demokracije.

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  2. Il problema è che anche il web 2.0 richiede organizzazione.Anche qui la posizione dell' individuo non è simmetrica con quella di grandi entità come sono i partiti.

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  3. Obama più di tutti e più che mai ha usato efficacemente le nuove reti sociali sul web. Ha caricato su You Tube più di 1.300 video, ottenendo 15 milioni di contatti (per non parlare di quelli generati dall’indotto dei blog e dei forum). Ha costituito una web TV collegata al suo sito e a You Tube. Sta usando Facebook. Ho parlato anch'io di "Obama eletto su You tube" nel mio blog sulle Reti del capitale umano: http://retiumane.blogspot.com/

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