giovedì 12 febbraio 2009

Nuove prospettive per l'industria dell'energia

Obama’s New Policies Open Up New World Perspectives.
Les nouvelles politiques annoncées par le nouveau président Obama permettent d’imaginer des nouvelles perspectives au niveau mondial.

Obama’s neue Politik erlauben uns neue Weltperspektiven auszudenken.

La decisione del presidente Obama di puntare molto, per il rilancio dell’economia americana, sull’energia, e, in particolare, sulle nuove energie, rilancia l’importanza dell’industria dell’energia quale elemento centrale dello sviluppo e dell’innovazione tecnologica. Già negli anni ’60 e ’70, il Governo Americano aveva finanziato enormi programmi di ricerca nel settore delle Centrali elettriche “turbogas”, contribuendo, così, al fatto che le industrie americane produttrici di impianti di questo tipo divenissero egemoni a livello mondiale.
Con gli incentivi statali alla co-generazione, si era contribuito, allora, notevolmente, alla liberalizzazione dei mercati americani, a quell’epoca ancora molto segmentati e regolamentati, nonché alla nascita di colossi dell’industria dell’energia e al project financing dedicato. Ciò aveva permesso, negli anni ’80, l’esportazione del modello americano, comprensivo di incentivi, liberalizzazione, project financing –esportazione che ha portato, negli anni ’90, alla ridefinizione degli scenari dell’industria dell’energia in tutto il mondo-. Sulla base delle esperienze pregresse, questa nuova spinta alla ricerca nel settore energetico, incentrata, soprattutto, sull’idrogeno, non dovrebbe trovare l’Europa impreparata. Essa è, infatti, perfettamente in grado di partire, almeno, in parallelo con l’America, nella nuova spinta alla ricerca ed all’investimento in questo settore. In particolare, l’Europa Mediterranea, con la sua abbondanza di energia solare e con la sua vicinanza al Nordafrica, dovrebbe finire per dimostrare d’essere un’area particolarmente privilegiata per questi nuovi sviluppi.

1 commento:

  1. Già nel 2002 Jeremy Rifkin affermava che l’Europa potrebbe essere all’avanguardia in una “economia all’idrogeno” (titolo del suo libro). Ma occorrono governi attivi e lungimiranti. In Italia lo abbiamo?

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