giovedì 1 ottobre 2009

L'EUROPA: COMPARSA SULLA SCENA MONDIALE


Europe irrelevant on the world scene.L'Europe sans pois sur la scène mondiale.Europa gewichtslos auf der Weltbuehne
Negli Anni Novanta, in seguito al crollo del Sistema Sovietico ed all' avvicinarsi, all' Europa, da un lato, della Russia, e, dall' altro, dell'Europa Centrale e Orientale, i Governi Europei avevano tentato di dare più sostanza all' Unione Europea, da un lato con l' introduzione dell' Euro, e, dall' altro, con l' idea di una "Politica Estera e di Difesa Comune". La stessa idea di "Identità Europea" era stata citata dal Trattato di Amsterdam come base per tale Politica Estera e di Difesa Comune
Dopo più di 15 anni, di questa politica non vi è più traccia.
Sono accadute cose importantissime, come le guerre in Irak, nell' ex Unione Sovietica, in Afganistan; l'allargamento del G 7 fino a G 20; le discussioni sul Sistema Antimissili e sul Nuovo Sistema Monetario Internazionale; lo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia e in Siberia, senza che l' Europa abbia non solamente agito, ma nemeno discusso.
Certo, vi sono state posizioni chiare di alcuni Stati: dell' Inghilterra a favore delle guerre della NATO; di Francia e Germania contro la Guerra in Irak; della Polonia e dei Baltici a favore dello Scudo Spaziale; dell'Italia a favore della Russia.
E, tuttavia, si è trattato di azioni isolate, episodiche, normalmente contraddittorie, e men che mai discusse con i partner europei.
Ultimamente, si è giunti al paradosso che non è l' Europa, bensì l' America, a "tirare le orecchie" a chi, come l' Italia, assume iniziative autonome, come in Palestina, in Iran e in Russia.L'"Occidente" deve trattare unito (ne sa qualcosa il Ministro Frattini).
Che cosa ciò significhi è dimostrato dal caso del rinnovo del trattato di partenariato Europa-Russia, dove pare che i Russi si rifiutino di parlare con gli Europei prima di capire che cosa ne pensino gli Americani.
Molti dicono che, con la ratifica del Trattato di Lisbona, tutto ciò dovrebbe cambiare, perché vi sarebbe una procedura per decidere una posizione comune su ogni tema di politica estera e di difesa.
Certo, una procedura è una bella cosa, ma, se gli obiettivi dei vari Stati sono troppo divergenti, o, peggio ancora, inconsistenti, la procedura non può fare nascere una strategia politica.
Ciò che serve è la riapertura del dibattito culturale e politico, per stabilire chi sono gli Europei, quali sono i loro interessi comuni, a chi vogliono affidare il compito di rappresentarli e se hanno ancora fiducia negli establishments al potere.

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