lunedì 25 luglio 2011

ALLA RICERCA DELL' IDENTITA' SCANDINAVA



Vikings, Lutherans and Social-democrats.
Vikings, Luthériens et Sociaux-Démocrates
Vikingen, Lutheraner und Sozial-Demokraten.




Le tragiche vicende di Oslo ci incitano a prendere in considerazione l'identità scandinava.

A nostro avviso, è proprio dal trascurare i messaggi positivi che le diverse tradizioni possono comunicare ai popoli che nascono le tragedie del nichilismo, come quella di Breivik.

A nostro avviso, l'identità europea non cancella, certamente, le identità locali, regionali e nazionali. Diremmo però anche che, fra l'identità europea e quelle nazionali, esistono ancora due livelli intermedi: quello delle grandi regioni dell' Europa e quello delle Euroregioni.

Grandi regioni dell' Europa sono la Penisola Iberica, l'Europa Occidentale, la Penisola Italiana, l'Europa Centrale e Orientale, l' Europa Orientale, i Balcani e la Scandinavia.

Territorio, quest'ultimo, vasto e antico . 

Lo storico "gotico" (o alano?) Jordanes definì la Scandinavia "officina Gentium". Da essa erano  discesi i Goti, i Gepidi, i  Burgundi, i Longobardi, i Normanni, i Variaghi, tutte stirpi  di conquistatori che sarebbero divenute, con il  tempo, il nerbo delle aristocrazie spagnola, polacca, francese, inglese, italiana, russa. Da Jordanes presero le loro teorie sui Germani Fichte, Chateaubriand, Chamberlain e lo stesso Hitler.

Ma la Scandinavia non è soltanto germanica. Più antichi ancora sono i popoli artici: ugrofinnici, lapponi e Inuit. La scandinavia propriamente detta si estende infatti, ulteriormente, a Ovest, nella Groenlandia americana, e, a Est, nella Russia Settentrionale, in Estonia e nella Siberia Occidentale ugrofinnica, comprendendo comunque il Circolo Polare Artico, patria degli Inuit, dei sami, dei finnici, degli Ugri, dei komi, dei votiachi e dei Nenzi. Anche questi popoli hanno lontane origini  barbariche e tradizioni di migrazioni di popoli conquistatori, come nel caso  dei Magiari.

Il primo elemento dell'identità scandinava è dunque l' antica cultura vikinga. Buona parte delle nazioni europee ha ricevuto un apporto culturale, o etnico, vikingo. I villaggi vikinghi trovati in Lettonia sono più antichi di quelli della Penisola Scandinava. I Vikinghi dettero la loro civiltà alla penisola scandinava, all' Islanda e alla Groenlandia, ma ebbero un profondo influsso anche in Germania del Nord, nell' Arcipelago britannico, in Francia, nell' Italia Meridionale, in Russia e in Terrasanta. Essi scoprirono anche l' America molti secoli prima di Colombo.

Le leggende germaniche, che furono poi riprese nella Saga dei Nibelunghi e da Wagner, erano state prima elaborate in moltissime opere in tutto il Nord Europa. I Normanni svilupparono  in terra francese le basi della cultura giuridica francese, e il dialetto normanno è divenuto il "Lei French", cioè l'antica lingua giuridica inglese. Pochi sanno che, sotto re Canuto, l'Inghilterra fu unita con la Norvegia e la Danimarca in un unico regno, o che la popolazione islandese si è originata dalla fusione fra i Norvegesi fuggiti per scampare alla conversione forzata e gli Irlandesi da loro presi prigionieri.

Il secondo elemento dell'identità scandinava è la fede luterana. Al tempo della Riforma, la Scandinavia era unita sotto l' egemonia della Svezia (Unione di Kalmar). La Svezia partecipò attivamente alla Guerra dei Trent'Anni e ad altre guerre sul Continente, assoggettando, fra l' altro, i Paesi Baltici (dove fondò l' Università di Tartu) e la Pomerania.

La dinastia svedese dei Vasa designò per un certo tempo i re polacchi, e tentò perfino di conquistare la Ucraina. Sotto gli Svedesi, incominciarono a fare valere la loro identità nazionale i Finlandesi e gli Estoni. Anche gli Ucraini  rivendicano l'origine della loro autonoma nazionalità dall'alleanza fra l' Atamano Mazepa ed il re di Svezia.

La terza base dell' identità scandinava è il pessimismo culturale. La loro religiosità luterana li rese molto attenti al lato tragico dell' esistenza ("Timore e tremore" -" Frygt og Bæven"-come avrebbe detto il danese  Soeren Kierkegaard.)

Il critico letterario Brandes, anch'egli danese,  fu il primo scopritore del genio di Nietzsche, con il quale era in corrispondenza anche Strindberg, svedese, tragediografo pessimista come il contemporaneo norvegese Ibsen.

Lo scrittore norvegese Hamsun continuò queste tematiche, mettendo in scena specialmente il contrasto fra la vita rude e incontaminata delle campagne e la vita cittadina, fatta di sfruttamento e di ipocrisia. Hamsun sarebbe poi divenuto notosoprattutto  per la sua vicinanza al regime filo-nazista di Quisling.
Nel  dopoguerra, la tradizione del pessimismo culturale scandinavo è stata ripresa da Ingmar Bergman,che, nei suoi film,ha  affrontato i temi della solitudine, del fallimento e della morte. Un recente epigono, Lars von Trier, è accomunato a Bergmann dalla sua vena pessimistica e grottesca.Anche il genere, attualmente molto di moda, del "noir nordico" potrebbe essere fatto rientrare in questo filone.

Un terzo  elemento dell'identità scandinava è la socialdemocrazia. L'abolizione dell' antico ordinamento corporativo, avvenuta, in Scandinavia, più tardi che non sul Continente Europeo, aveva portato, all' inizio del XX° Secolo, ad una vivace lotta di classe lotta di classe, che fu superata mediante una politica di concertazione fra le parti sociali, fondata  sul ruolo centrale della contrattazione collettiva, e, in particolare, dello "Huvudaftalen", un "Accordo Generale" in cui vengoni fissati i principi generali del diritto del lavoro (come quelli contenuti, a suo tempo, in Europa continentale le "grandi leggi" corporative,o nella "legge fondamentale (yugoslava) sui  rapporti di lavoro, e come sono contenuti ancor oggi in Francia nel Code du Travail, e, in Italia, nello Statuto dei Lavoratori) . Grazie a questa formula sociale, la socialdemocrazia  nordica ha dominato la scena politica nordica per quasi un secolo, anche se è,oggi, fortemente contrastata, da un lato, da partiti di marca liberista, e, dall' altro, da un'estrema destra xenofoba.

La crescita dei partiti xenofobi è certamente un elemento costante della politica scandinava degli ultimi anni.
Alcuni famosi attentati , prima di quello di Reivik, hanno avuto come  protagonisti estremisti di destra, come, sembrerebbe, il più famoso, quello del Pimo Ministro svedese Olaf Palme. L'estremismo di destra in Svezia appare fortemente impregnato di elementi razzistici, che denotano, come in tutto il Nord Europa, una forte influenza culturale americana.

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