venerdì 2 ottobre 2009

LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI E LE RISORSE DELL'EUROPA


Global heating increases value of Groenland and Siberia.L'échauffement global accroit la valeur de Groenlande e Sibérie.Globale Heizung steigert die Werte von Gruenland und Sibirien.
Con il surriscaldamento globale, la vita economica dei paesi artici cambierà drasticamente.La Siberia, considerata sinonimo di paese inospitale, sta divenendo la maggiore riserva mondiale di terre agricole non sfuttate.Sarà possibile navigare lungo rotte polari. Sarà possibile ricercare gli idrocarburi a grande profondità sotto l' Oceano Artico.
Diventano, perciò, determinanti territori, come la Siberia e la Groenlandia, che, fino ad ora, non erano stati presi in considerazione da nessuno.
Indipendentemente dal disgelo, la Siberia aveva già cominciato da tempo ad attirare l' interesse dei governi e delle grandi imprese. Già ai tempi della Perestrojka e di Elzin, le gandi imprese petrolifere occidentali si erano accaparrate le risorse siberiane.Questa era stata la ragione della lotta con gli oligarchi, e della rinazionalizzazione dell' industria petroliofera russa.Attualmente, grazie agli accordi con Eni, Enel, Eon, ecc..., le imprese europee sono profondamente coinvolte nell' estrazione petrolifera e nella produzione di energia elettrica in Siberia.Inoltre, le multinazionali agricole indiane, cinesi, arabe e del Sud-Est Asiatico si stanno accaparrando superfici enormi di terreno, che intendono coltivare con mano d' opera immigrata.L' immigrazione dalla Cina, dalle due Coree, dal Vietnam, e, perfino, dal Giappone, si incrementa di giorno in giorno.Il Governo russo fa ogni sforzi per attrarre investitori in luoghi lontani e sconosciuti come Celiabinsk e la penisola di Jamal.
Per parte sua, la Groenlandia, anche in considerazione del suo potenziale petrolifero, sta accelerando il percorso per il distacco da Copenhagen.
L' Europa non si rende probabilmente conto che cosa significano queste due aree per il suo futuro, e non sta facendo nulla per legarle sempre più, economicamente ma anche culturalmente e politicamente, all' Europa. Gli inviti ad investire in Siberia vengono accolti solo da una minoranza di grandi imprese; non sono state formulate fino ad ora serie proposte per una forma di partecipazione della Groenlandia all' Unione Europea (che diverrebbe meno improbabile dopo la richiesta di adesione dell' Islanda).
E' ora che questo tema venga posto all' ordine del giorno, specie oggi, che la Presidenza del Consiglio spetta alla Svezia.

DUECENTO ANNI DI STORIA CINESE


An unavoidable reaction.Une réaction inévitable.Eine unvermeidbare Reaktion.
Quando si studia il miracolo economico (e politico) cinese, le espressioni più diffuse sono di stupore per la forza di un sistema che viene dato per superato dal punto di vista ideologico.
La difficoltà a fornire spiegazioni nasce dal fatto che ogni valutazione viene fatta non in base alla storia ed alla cultura della CIna, bensì in base a quelle dell' Occidente.
Ora, la storia della Cina incomincia, come quella dell' Occidente, nel 2° Millennio a.c, e diviene sostanzialmente unitaria a partire dal 3° Secolo A.C.
Ma, soprattutto, ancora alla fine del Settecento, la ricchezza e la cultura della CIna erano superiori a quelle dell' Europa, come ammesso apertamente da Leibniz e da Voltaire, per i quali la Cina era il modello per l' Europa, un' Europa unita ed illuminista sotto un sovrano illuminato come l' Imperatore della Cina.
Proprio in quel periodo, però, l' Inghilterra cercava di varcare le frontiere della Cina per annettera , come l' India, nella nascente talassocrazia mercantile.
Nacquero così le due Guerre dell' Oppio, l' inizio della fine dell' Impero Cinese.In esito a queste guerre, la Cina fu costretta ad aprire i suoi porti alle navi occidentali, e di permettere l' importazione dell' oppio, potente strumento di distruzione della società tradizionale.Queste due guerre, l' uso dell' oppio e le rivolte che ne conseguirono (Taiping e Boxer), costarono alla Cina molte decine di migliaia di morti, probabilmente più di quelli dell' occupazione giapponese, della Seconda Guerra MOndiale, della Gueerra Civile, delle purghe maoiste e della Rivoluzione Culturale.
All' inizio del XX secolo, la Cina, occupata, era ormai declinante, in preda all' affarismo più sfrenato ed alla prostituzione.
Tutta la vita politica cinese del secolo passato (dalla proclamazione della Repubblica, alla creazione del KuominTang, alla guerra civile, al Maoismo, hanno come obiettivo centrale di risalire la china degli ultimi cento Anni: da paese occupato, diviso, saccheggiato, sottosviluppato, a primo impero, economico e politico, del mondo.
Tutto il resto: marxismo e confucianesimo, maoismo e tecnocrazia, aperture e chiusure, comunismo e democrazia, sono solo parole, di fronte a questo chiarissimo e condiviso obiettivo, che i Cinesi stanno, oramai, raggiungendo.

LA VERITA' DI GORBACIOV


Gorbatschev reveals:West Europeans asked him to send tanks.Gorbatschev revèle:les Européens de l' Ouest me demandèrent d' evoyer les tanks. Gorbatschev enthuellt: Westeuropaeer verlangten, die Panzer zu schicken
Se quanto dichiarato da Gorbatschev a Repubblica fosse vero, ci sarebbe di che fare riflettere sull' Europa, sulla sua fattibilità, sui suoi amici ed i suoi nemici.
Secondo l' ex segretario del PCUS, quando, in Germania ESt, iniziarono le manifestazioni per la libertà e per l' unificazione della Germania, Mitterrand, Thatcher e Andreotti gli avrebbero richiesto di inviare i carri armati sovietici in Germania per sedare la rivolta secondo lo scenario già visto a Berlino, a Budapest e a Praga. In tal modo, si sarebbero evitati la riunificazione della Germania e l' allargamento dell' Europa, a dispetto della democrazia e dell' Europeismo che, a parole, tutti difendevano, e ancora difendono.
Se ciò è vero, il senso di rivalsa, contro gli Europei Occidentali, da un larto, dei Russi, e, dall' altro, degli Europei Orientali, sarebbe tutt'altro che ingiustificato. Dei Russi, perchè la riunificazione della Germania, l'allargamento della UE,e, in definitiva, la caduta del blocco sovietico, sarebbero state una loro iniziativa, osteggiata dagli Occidentali, che, invece, oggi, non cessano di impartire lezioni alla Russia perchè poco democratica ed espansionista verso l' Europpa Orientale.
Degli Europei Orientali, che hanno l' impressione che quelli occidentali li avrebbero lasciati volentieri al di là del muro.
Su queste basi, l' Europa on si può fare.La generazione dei Mitterrand, delle Thatcher, degli Andreotti, è, per fortuna, finita, ma l'eredità di quella cultura resta.

giovedì 1 ottobre 2009

L'EUROPA: COMPARSA SULLA SCENA MONDIALE


Europe irrelevant on the world scene.L'Europe sans pois sur la scène mondiale.Europa gewichtslos auf der Weltbuehne
Negli Anni Novanta, in seguito al crollo del Sistema Sovietico ed all' avvicinarsi, all' Europa, da un lato, della Russia, e, dall' altro, dell'Europa Centrale e Orientale, i Governi Europei avevano tentato di dare più sostanza all' Unione Europea, da un lato con l' introduzione dell' Euro, e, dall' altro, con l' idea di una "Politica Estera e di Difesa Comune". La stessa idea di "Identità Europea" era stata citata dal Trattato di Amsterdam come base per tale Politica Estera e di Difesa Comune
Dopo più di 15 anni, di questa politica non vi è più traccia.
Sono accadute cose importantissime, come le guerre in Irak, nell' ex Unione Sovietica, in Afganistan; l'allargamento del G 7 fino a G 20; le discussioni sul Sistema Antimissili e sul Nuovo Sistema Monetario Internazionale; lo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia e in Siberia, senza che l' Europa abbia non solamente agito, ma nemeno discusso.
Certo, vi sono state posizioni chiare di alcuni Stati: dell' Inghilterra a favore delle guerre della NATO; di Francia e Germania contro la Guerra in Irak; della Polonia e dei Baltici a favore dello Scudo Spaziale; dell'Italia a favore della Russia.
E, tuttavia, si è trattato di azioni isolate, episodiche, normalmente contraddittorie, e men che mai discusse con i partner europei.
Ultimamente, si è giunti al paradosso che non è l' Europa, bensì l' America, a "tirare le orecchie" a chi, come l' Italia, assume iniziative autonome, come in Palestina, in Iran e in Russia.L'"Occidente" deve trattare unito (ne sa qualcosa il Ministro Frattini).
Che cosa ciò significhi è dimostrato dal caso del rinnovo del trattato di partenariato Europa-Russia, dove pare che i Russi si rifiutino di parlare con gli Europei prima di capire che cosa ne pensino gli Americani.
Molti dicono che, con la ratifica del Trattato di Lisbona, tutto ciò dovrebbe cambiare, perché vi sarebbe una procedura per decidere una posizione comune su ogni tema di politica estera e di difesa.
Certo, una procedura è una bella cosa, ma, se gli obiettivi dei vari Stati sono troppo divergenti, o, peggio ancora, inconsistenti, la procedura non può fare nascere una strategia politica.
Ciò che serve è la riapertura del dibattito culturale e politico, per stabilire chi sono gli Europei, quali sono i loro interessi comuni, a chi vogliono affidare il compito di rappresentarli e se hanno ancora fiducia negli establishments al potere.

LA CRISI DELLA SINISTRA


Electoral losses of the Left in Europe: a part of the crisis of "modern" ideologies. Les débacles électorales de la Gauche en Europe, part de la crise des idéologies "modernes". Die Misserfolge der Linken in Europa als Teil der Krise der Ideologien der Moderne.
Il concentrarsi degli osservatori sulle sconfitte della sinistra fa perdere di vista che tutte le ideologie della Modernità hanno subito un' eclissi nel corso degli ultimi 30 anni, che si è accelerata nel corso di questo secolo.
Ad esempio, le ideologie nazionaliste, particolarmente forti fra le due Guerre Mondiali, e che pure avevano avuto qualche revival anche dopo (p. es., Gaullismo, Europa Orientale), sono in netta flessione, tanto che i politici "di destra" sono oggi assai poco nazionalisti.Il conservatorismo (per esempio, quello dei Tories inglesi), è stato risucchiato dal neo-liberismo internazionale, che tuttavia ha ben poco in comune con le posizioni che furono di Benedetto Croce e di Einaudi.Il Cristianesimo sociale è stato svuotato dei suoi contenuti, tanto è vero che la maggior parte dei partiti del Partito Popolare Europeo non sono cristiano-sociali.Perfino il neo-liberismo internazionale è totalmente screditato dalla crisi mondiale.
Ma, allora, chi vince le elezioni?Una "destra" che si caratterizza solamente per non essere "di sinistra", ma che, in realtà, raccoglie reduci di tutti i movimenti e correnti, e pratica una politica non poco dirigistica (aiuti di Stato), sociale (sostegno all' occupazione), ed anti-capitalistica (braccio di ferro con le banche).
La realtà è che, fintantoché gli Europei non si porranno i problemi politici come risposta ad atteggiamenti verso l' Europa (quale civiltà per l' Europa, quali rapporti con il resto del mondo), non avrà senso alcuna ideologia, in quanto non si affronterà nessuno dei veri problemi (perdita di senso; imbarbarimento della cultura; anarchia economica, insignificanza nel contesto mondiale).

GUERRE CONTRO LA STORIA


Attacking Hindukush and Mesopotamia means attacking the cradle of civilisations.Attaquer l' Hindukush et la Mésopotamie signifie attacquer les berceaux des civilisations. Attacke gegen Hindukush und Mesopotamien bedeutet Attacke gegen die Wiegen der Zivilisationen
Nei dibattiti in corso sulle varie "Exit strategies" non si è mai riflettuto abbastanza sul perchè sia impossibile vincere le guerre in Afganistan e in Iraq.Si parla tanto di Isla, e, certamente, si tratta di due paesi islamici. E, tuttavia, non sono, certo, fra quelli più islamici: l' Afganistan è profondamente impregnato di tradizioni tribali, pre-islamiche, e l' Iraq è considerato un paese relativamente laico.
Ciò che questi due Paesi hanno in comune è quello di avere una civiltà antichissima ed illustre, che conferisce ad essi un senso di superiorità, che è molto più forte del messianesimo islamico o cristiano, e perfino del classico nazionalismo borghese.
Fin dal 10° millennio a.C, si stendeva, fra l' India, l' Asia Centrale e l' Anatolia, una striscia di antichissime città.
Nel Pashtunistan, anche se non in Afganistan, si trova Mergarh, probabilmente la città più antica della terra.L' Afganistan è la mitica patria degli Indoeuropei, quella che il Vendidad chiama "Ayrianam Vaejo"(la patria degli Ariani).E, infatti, nell' Impero Persiano, esso corrispondeva alla provincia di Ariana (che ancora dà il nome alla compagnia di bandiera). Il Afganistan Alessandro Magno fondò l' Impero di Gandhara (che unì la civiltà ellenistica a quella indiana). Afgano fu Jalal-ad-Din Rumi, il poeta più amato tanto nell' Islam quanto nel Nord dell' India. Dall' Afganistan partì, con Mahmud di Ghazni, l' islamizzazione dell' India.
In Mesopotamia si trovano le più antiche radici dell' Occidente, dai primi pittogrammi, alle leggi sumeriche, all' Epopea di Gilgamesh, alle radici di Abramo. Bagdad fu la splendida capitale dell'impero islamico, dove, alla Dar-al-Hikma, si fondevano le radici culturali dell'India, della Persia, della Grecia e del Medio Oriente.
Per questo, questi due Paesi hanno conservato orgogliosamente certe loro caratteristiche, come una certa organizzazione clanica, ed un certo atteggiamento guerriero.Per questo, essi hanno offerto una strenua resistenza all' invasione occidentale: contro l' Inghilterra al Khyber Pass e in Irak; contro l' Unione Sovietica in Afganistan.
E' assai improbabile che questa volta essi desistano da una lotta che li ha visti, alla lunga, sempre vincitori.

lunedì 28 settembre 2009

ITALIA 2011:DOV'E' L'EUROPA?


In the celebrations for 150 years Italy, no place is to be found for Europe.Dans les célébrations des 150 ans d'Italie , il n'a aucune place pour l' Europe.In den Veranstaltungen fuer 150 Jahre Italiens, kein Platz fuer Europa.
Le celebrazioni per i 150 anni d'Italia si preparano fra le polemiche. Il problema sembra essere quello che tali celebrazioni non lasciano sufficiente spazio, né al punto di vista della Chiesa, né alle storie regionali.Tutto ciò è senz' altro vero, ma il problema più grave è che esse non lasciano sufficiente spazio, né all' Europa, né alla verità.
I politici e gli intellettuali che dibattono su questi temi sono ancora tutti fondamentalmente schiavi di una visione "moderna", in cui l' identità politica fondamentale è la Nazione. Perciò, sono pronti a riconoscere un ruolo a realtà locali, come le Regioni, o a una realtà universale, come la Chiesa, a condizione che resti salva la preminenza della Nazione.
In questo quadro, l' Europa riveste un ruolo puramente retorico.
E, tuttavia, il processo di unificazione italiano, abbozzato dai grandi sistemi monarchici premoderni (come quelli di Dante, Dubois, Podebrad, Sully, St.Pierre e Kant), stimolato da Napoleone e dalla Santa Alleanza, preparato da Mazzini e Cavour in un contesto europeo, e completatosi con l'Inutile Strage della Guerra Civile Europea, è un processo europeo, di cui l' Italia costituisce solo uno dei tasselli.
Il problema dell' Ottocento non era quello di unificare le Nazioni, bensì di costruire un nuovo ordine europeo.Ci avevano provato Napoleone, Alessandro 1° e Mazzini, ne parlavano St.Simon, Proudhon e Nietzsche.
Che vi fossero influenze internazionali non può scandalizzare nessuno: il primo Regno d' Italia lo fondò Napoleone; Mazzini e Garibaldi congiuravano a livello mondiale; la 2a Guerra d' Indipendenza fu vinta grazie alla Francia, la 3a grazie alla Prussia, la 4a grazie all'alleanza con Francia, Inghilterra e America.
Ma allora, perchè ignorare tutto questo?Perchè non dire che il ripiegamento delle nazioni su se stesse a cavallo dei due secoli fu una deviazione?
Perchè non andare a ricercare la vera materia del contendere, e non tirare le fila di un dibattito sull' Europa che non si è mai interrotto?