venerdì 16 aprile 2010

L'ESERCITO EUROPEO

In French Press, Italian Minister Frattini Re-proposes European Army. Ministre Italien Frattini relance Armée Européenne dans presse francaise. Italienischer Minister Frattini wiederholt, in franzoesischen Presse, Vorschlag von europaeischen Armee.




Dopo l' intervista di qualche mese fa a Russia Today, il Ministro Frattini rilancia a Parigi la proposta di Esercito Europeo, di cui l' esistente Eurokorps e la nuova Brigata Franco-Italiana sarebbero le avanguardie.

Ci felicitiamo ancora una volta con Frattini, che da tempo sta lanciando le proposte più europeistiche.

Peccato che, questa volta come già infinite volte in passato, queste buone idee di qualche uomo politico, che dovrebbero suscitare come minimo un accanito dibattito, cadano nel disinteresse generale, mentre tutti pensano agli assessorati regionali, agli Italiani arrestati in Afganistan e al nuovo gruppo parlamentare di Fini.

Così, gli Europei hanno l' impressione di un continuo "Déjà vu" che non finisce mai.

Interessante anche la seconda parte dell' esternazione del Ministro Frattini, quella in cui ha affermato che "L' Esercito Europeo serve a rafforzare l' identità europea". Il che è vero; però, per rafforzare l' identità europea ci vuole ben altro. Ci vuole, innanzitutto, una cultura europea più viva.

Ora, in un recente articolo di Marc Augé su "La Repubblica", si legge che, nonostante che ,
nonostante che, oramai, il "mainstream" della cultura, e, in particolare, della cultura popolare, non provenga più dall' America, bensì dall' Asia, l' Europa continua ad essere assente.

La realtà è che le culture asiatiche stanno anche immergendosi totalmente nella postmodernità, abbandonando il periodo di omologazione su paradigmi occidentali; i "manga" mescolano scintoismo e fantascienza; i film di Bollywood sono musicals "di stile egiziano", in cui gli dei induisti danzano fra gli effetti speciali; la Cina sforna due "colossal" all' americana, uno su Confucio e uno su Mao. Noi cosa produciamo di nuovo?

In questo contesto, è preoccupante anche l' evanescenza dei contenuti culturali che vengono attribuiti alla "identità europea": tolleranza, dignità della persona. Come se gli Europei si fossero dimostrati particolarmente tolleranti nelle persecuzioni di Cristiani e pagani, eretici, protestanti e cattolici, abitanti dell' America pre-colombiana,aristocratici francesi e russi,e, per finire, Ebrei.

Come se il Buddhismo o il Confucianesimo non insegnassero la tolleranza.

Come se i Taoisti o gli scintoisti non attribuissero un alto valore alla persona.

Tolleranza e dignità della persona rientrano in quella "pietas" ,che è il valore "di base" dell' "ethos mondiale" condiviso da tutti i continenti, e presente già nell'antichissima "philosophia perennis"(le "leggi non scritte", il "diritto naturale").

Là dove le differenti identità continentali divergono è su cose più specifiche: sul maggiore o minore "peso" dell' individualità, della socialità, della contemplazione o dell' azione; sull' esistenza, o meno, di "gerarchie simboliche"; sull' indipendenza, o meno, di Stato e Chiesa.

Sono queste specificità che dobbiamo studiare ed approfondire se vogliamo veramente rafforzare l' identità europea.

4 commenti:

  1. Quanto allo scarso interesse per le questioni europee nel nostro paese, mi pare significativo il paragone tra i giornali italiani e quelli degli altri paesi dell'Unione.

    Ad esempio, la versione online dello zeit ieri "apriva" con tre (3!) articoli dedicati alla crisi greca ed alle misure da adottare dal Consiglio.

    E' vero che i tedeschi sono sempre più interessati alle questioni monetarie, per ovvie ragioni, ma è altrettanto vero, però, che i media italiani tralasciano qualsiasi argomento legato all'UE, se non in "casi estremi".

    Come scrive giustamente, si preferisce sempre dare spazio alle bagatelle dei nostri politici.

    E' un gatto che si morde la coda: i cittadini non sono informati perché i media non li informano, i media non informano su tali argomenti perché ai cittadini non interessa ....

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  2. ciao, ultimamente mi sto interessando in maniera approfondita al tema dell'identità europea. Mi piacerebbe sapere qualcosa di più su questo blog...
    Grazie
    Sara

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  3. Se ti interessa l'identità europea sei nel posto giusto!

    Anch'io sto approfondendo questo lato, dopo essermi interessato alle regole che governano l'UE.

    Colgo l'occasione per ringraziare l'autore.

    In particolare, mi piace molto lo sforzo di definire il concetto di identità europea attraverso l'approfondimento delle singole identità nazionali, o culturali.

    Sono concorde infatti nel ritenere che l'identità europea non possa che coincidere con la somma delle "nostre" identità: un'identità plurale, ma sempre UNA identità!

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  4. Cari amici, sono lieto che si apra un dibattito fra di Voi su come approfondire il tema dell' Identità Europea.

    Secondo me, innanzitutto,leggendo molto e viaggiando molto, perchè l' Identità Europea è incarnata nelle opere dei nostri grandi vscrittori, nei grandi monumenti che ci sono in qualunque nostra città.

    Per quanto ci riguarda, stiamo cercando di agevolare i nostri lettori, inserendo nei siti Alpina e Diàlexis, oltre che in questo blog, una dozzina di link per conoscere l' Europa non solo in modo feticistico e provinciale, bensì critico, attraverso le voci di associazioni, di giovani e di intellettuali, ed avendo uno sguardo anche ad alcuni Paesi europei e non europei.

    Infine, se siete Torinesi, abbiamo, la prossima serttimana, due manifestazioni presso la sede di Alpina/Diàlexis in Via P. Giuria 6:

    il 4-5-2010, alle ore 17,30, la presentazione dell'iniziativa "Napoleone a Cherasco"

    -il 9-5-2010, alle ore 21, il dibattito 9 maggio 2010, Festa dell' Europa: dove sta andando la cultura europea?

    Buon approfondimento!

    Riccardo Lala

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