venerdì 29 ottobre 2010

I GRANDI EVENTI SONO COSTOSI

Piedmont's Culture Councillor Warning against Costs of European Culture Capital. Responsable à la Culture de la Région Piémont évoque les couts de la Capitale Européenne de la Culture. Piemonts Kulussenator warnt vor Kosten von europaeischen Kulturhauptstadt

La polemica fra gli assessori del Territorio circa la candidatura a "capitale europea della cultura" si estende.

Riportiamo l' articolo di Elisabetta Graziani sul dibattito presso il Gruppo Dirigenti Fiat in occasione del libro "Torino, capitale europea della ultura?"Riorientare le energie del Piemonte":

Coppola: "Torino capitale della cultura? I grandi eventi costano"

L'assessore provoca: c'è da chiedersi se ne vale la pena

elisabetta graziani
torino
«Torino capitale europea della cultura... Ma è davvero utile?». L’assessore regionale alla Cultura Michele Coppola spariglia così anni di politica di centrosinistra a favore dei grandi eventi e sfida i suoi pari grado di Provincia e Comune, gli assessori Ugo Perone e Fiorenzo Alfieri. L’occasione per il confronto è stata creata - ad hoc? - dalla presentazione, organizzata dal Gruppo dirigenti Fiat nella sala conferenze di via Giacosa, dell’ultimo libro di Riccardo Lala «Torino, capitale europea della cultura? Riorientare le energie del Piemonte». Nel dibattito, sollevato alla presenza dei tre assessori, sono stati scandagliati i pro e i contro di una possibile candidatura di Torino a «Città europea della cultura» per il 2019. Competizione che da qui ai prossimi nove anni vedrà sfidarsi diverse città italiane.

Mezze frasi e dubbi instillati qua e là - «chi prenderebbe un aereo per venire a Torino a vedere cosa vuol dire essere europei?» - hanno lasciato intendere le perplessità del nuovo assessore regionale. «Se almeno ci fossero in palio un milione e mezzo di euro per la capitale europea...», dice Coppola. La frase non è conclusa, ma il concetto è chiaro.

Di contro, Alfieri e Perone fanno a gara per riservare alla città un posticino nel prossimo agone nazionale, preoccupati di perdere l’occasione di una provvidenziale rinascita economica che passi attraverso la cultura. «È necessario», dice da buon filosofo l’assessore della Provincia. «È la scelta più naturale e giusta», rincara Alfieri. E si annuncia anche un tema: costruire una mentalità europea. Come? Magari con quel famoso Museo d’Europa promesso da anni. Oppure riproponendo anche per il 2019 la formula pensata per il Centocinquantenario: da «Esperienza Italia» a «Esperienza Europa».

Ma allora? Candidatura sì o candidatura no? «Non ho ragionato su questa eventualità - chiarisce Coppola -. Con il calo delle risorse bisogna innanzitutto progettare il tragitto fino al 2019 in modo diverso da come si è fatto sino a oggi. Concorrere ha senso più che altro per trovare un nuovo modo di amministrare».
Coppola ce l’ha con i costi dei grandi eventi, non ultimi quelli legati alle infrastrutture per i giochi invernali di quattro anni fa. «Dobbiamo imparare ad attrarre i finanziamenti senza spendere preventivamente - aggiunge -. Non dovrà essere una seconda Olimpiade 2006». Dunque uno spiraglio c’è e Alfieri, agile, ci s’infila. «Ma per il 2019 al massimo concluderemo il restauro della Cappella della Sindone e del Museo Egizio», dice senza ironia per tranquillizzare assessore e pubblico. E, ottimista, scarta anche l’ipotesi L’Aquila, finora la più temuta concorrente: purtroppo per l’Abruzzo, difficilmente sarà di nuovo pronta entro nove anni."

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