giovedì 28 ottobre 2010

LA PROVINCIA DI TORINO PRESENTA LA CANDIDATURA

urin Province's Presentation of Torino2019 Candidature. La présentation, de la part de la Province de Turin, de la candidatire de Turin pour 2019. Vorstellung, seitens des Bezirks Turin, der Kandidatur von Turin fuer 209.

La candidatura di Torino Capitale europea della Cultura
Confronto fra le istituzioni locali per accogliere la sfida

PRESENTAZIONE

Torino aspira a candidarsi Capitale europea della cultura per il 2019? Una domanda da non prendere alla leggera, perché nel caso in cui la città e il territorio della Provincia debbano preparare il dossier per la candidatura i tempi sono stretti: la scadenza è il 2013.

Fra i primi obiettivi che la Provincia di Torino si è posta dopo aver lanciato l'idea di candidare tutti i 315 Comuni del suo territorio, e non solo Torino, a diventare "capitale della cultura" fra sette anni, c'è l'impegno a farsi parte attiva nel dar vita a un Comitato promotore. Una prima occasione di confronto è stata la presentazione del libro di Riccardo Lala Torino, Capitale Europea della Cultura? Riorientare le energie del Piemonte presentato il 6 ottobre alla Fondazione Giovanni Agnelli, con la partecipazione degli assessori alla cultura della Regione Michele Coppola, della Provincia Ugo Perone, della città Fiorenzo Alfieri.

L'idea di fondo è quella di non perdere lo "slancio" che il territorio ha ricevuto dapprima dalle Olimpiadi invernali del 2006 ed ora dalle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia, e che non solo ha contribuito a costruire una visibilità internazionale e turistica per Torino, ma ha consentito agli enti locali di realizzare infrastrutture importanti per lo sviluppo.
"Abbiamo tutte le carte in regola per accogliere la sfida e competere con le altre candidature - ha spiegato l'assessore provinciale Ugo Peron - però bisogna far valere la specificità torinese e piemontese mostrando in concreto come sia possibile fare cultura in modo multilaterale: non cioè pensando a ciascun grande evento come singola occasione ma intendendoli tutti come un unico progetto a 360 gradi e mettendo in piena evidenza gli aspetti economici di rilievo che la cultura è in grado di mettere in moto".

"La candidatura deve essere vista come un obiettivo, un mito, verso cui attivare uno slancio ulteriore che determini nuove condizioni di sviluppo - ha aggiunto Perone - Per questo è importante. intervenire su tutto il territorio provinciale, che oggi è ancora la bella sconosciuta e, quindi, costituisce uno spazio di miglioramento anche per la città".

Obiettivo condiviso dall'assessore Fiorenzo Alfieri: "La candidatura serve per uscire dal buco nero in cui siamo caduti e attivare quel rovesciamento di stima, grazie alla capacità di rompere gli schemi preconcetti, relativi a una città o a un'area; bisogna saper sorprendere come hanno fatto nel tempo Glasgow e Bilbao. Occorre perciò lavorare con attenzione al tema su cui si incentrerà la candidatura" "E se le celebrazioni per il 150esimo si sono concentrate su ciò che significa "essere italiani" - ha concluso l'Assessore - la candidatura del 2019 potrebbe fare un passo oltre e mettere in luce cosa vuol dire "essere europei" nel nuovo millennio.

Per Michele Coppola, assessore alla cultura regionale, bisogna partire da un cambiamento radicale: "La candidatura acquista importanza nel momento in cui significa costruire una nuova modalità definita di essere pubblici amministratori oggi. Occorre pensare a un nuovo percorso per progettare il tragitto fino al 2019, solo così il sistema culturale potrà crescere e continuare a svilupparsi".

(08 ottobre 2010)


Fin dalle Olimpiadi invernali Torino 2006 abbiamo sperimentato che lavorare per obiettivi aiuta; la scadenza dell'inaugurazione dei Giochi invernali ha consentito agli Enti locali di realizzare grandi infrastrutture determinanti per lo sviluppo (la linea 1 della metropolitana Collegno - Porta Susa, l'autostrada di Pinerolo, i grandi impianti sportivi) ed oggi viviamo la stessa tensione positiva per le celebrazioni del 2011, quando arriveranno a Torino e sul territorio milioni di turisti per il programma collegato ai 150 anni dell'unità d'Italia, che offre grandi mostre e raduni militari di livello nazionale.

E poi...quali saranno gli altri grandi obiettivi per cui lavorare fin d'ora con una programmazione che abbini la realizzazione di infrastrutture alle ricadute economiche, culturali e turistiche?

Per questo la Provincia di Torino lancia una nuova sfida: "vogliamo candidare - dice il presidente Antonio Saitta - i nostri 315 Comuni, non solo Torino, a diventare tutti insieme la 'capitale europea della cultura' nel 2019 quando il riconoscimento assegnato dall'Unione europea spetterà all'Italia".

Il nostro Paese infatti è stato designato per esprimere fra nove anni la città che per quell'anno sarà la capitale europea della cultura. Concepito come un mezzo per avvicinare i vari cittadini europei, il progetto venne lanciato nel 1985 e da allora l'iniziativa ha avuto sempre più successo tra i cittadini europei e un crescente impatto culturale e socio-economico sui numerosi visitatori che ha attratto.

Pochissimi i precedenti italiani: Firenze nel 1986, Bologna nel 2000 e l'ultimo è stato Genova nel 2004. Oggi sono già numerose le città italiane che hanno avanzato per il 2019 la loro candidatura ( Siena, Terni, Ravenna, L'Aquila, Matera, Brindisi, Palermo e l'intero nordest) e ci stanno lavorando con eventi e programmazione di iniziative dal momento che già nel 2013 ci saranno da rispettare scadenze pressanti e la scelta definitiva per la città italiana avverrà entro il 2014.

"Potrebbe davvero essere - aggiunge Saitta - per Torino e l'intero territorio provinciale il nostro prossimo grande obiettivo: abbiamo tutte le carte in regola per portare a casa questo risultato. Appena si spegneranno i riflettori sul 150^ anniversario dell'Unità d'Italia, potremmo darci il tema della candidatura a 'capitale europea della cultura' per promuovere non solo Torino, ma l'intera provincia che può contare su un panorama davvero vasto di offerte turistiche".

La Provincia di Torino si farà parte attiva nel dar vita ad un Comitato promotore: "la visibilità internazionale costruita negli ultimi anni - commenta l'assessore provinciale alla cultura e turismo Ugo Perone - è un patrimonio che non dobbiamo disperdere. I commenti alla nostra proposta sono stati estremamente positivi. Coinvolgeremo Regione Piemonte e Comune di Torino, ma anche le associazioni ci categoria e il mondo culturale".

(30 agosto 2010)

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