Necessary Investigation about Returns of European  Culture Capital. Une étude préliminaire est nécessaire quant aux  avantages et inconvénients d’ une candidature. Eine Vorausevaluierung  noetig  um Vor- und Nachteile der Bewerbung  klarzustellen.
Premesso che uno studio sistematico delle ricadute  economiche dei grandi eventi in generale, e delle Capitali Europee della  Cultura in particolare,  non è ancora stato effettuato, dobbiamo accontentarci, per valutare i possibili vantaggi della candidatura, delle autovalutazioni empiriche che vengono usualmente fatte in merito alla “Promozione Internazionale dei Territori”:
“Per poter sconfiggere la competizione internazionale, i territori debbono specializzarsi sulla base delle loro specifiche vocazioni, , evitando duplicazioni.
Attualmente, ogni territorio pretende di presentare un’offerta internazionale “a tutto tondo”
 Le crisi strutturale internazionale impone un’analisi approfondita dei ritorni (immediati, a breve, medio,  lungo, ecc…) degli investimenti in cultura, ed una razionalizzazione delle attività secondo un preciso disegno.
Gli investimenti “mirati” in cultura sono quelli con un ritorno più sicuro a medio,in termini materiali e immateriali”. 
Ma se questo è lo scenario generale nel quale dobbiamo muoverci, quali potrebbero essere i vantaggi per Torino?
Partirò dalle considerazioni più concrete e più materiali. Facciamo alcuni esempi:
SFRUTTARE AL MEGLIO GLI STRUMENTI FINANZIARINAZIONALI E COMUNITARI
L’effetto economico numero uno è il “Leverage” della designazione europea e dei finanziamenti (si dice 1 a 8)
- Comunitari (specifico e generico);
- degli sponsors;
- degli Enti locali;
nel confronti:
- dei notevoli finanziamenti pubblici (normalmente, sotto forma di infrastrutture);
- degli introiti commerciali e fiscali;
- del ritorno turistico nel tempo.
POSSIBILITÀ DI COLLOCARE AL MEGLIO I NOSTRI INTELLETTUALI (OTTIMIZZARE IL RUOLO DELLE UNIVERSITA’)
Fra le tante iniziative che potrebbero apportare  giovamenti , particolarmente importante mi sembra quella di creare  sinergie fra le università del Piemonte (e possibilmente quelle delle  Regioni vicine), nel senso degli insegnamenti europei, nei quali il  Piemonte eccelle. 
 Faccio solo alcuni esempi:
 (1) Torinesi all’ estero
 Personalmente, sono in contatto con alcuni torinesi, i quali svolgono funzioni interessanti un po’ dappertutto nel mondo. Io stesso sono stato, 20-25 anni fa, in questa stessa situazione. Credo che questi giovani coraggiosi e volenterosi non  facciano soltanto i loro propri interessi, bensì rappresentino anche,  seppure, per così dire, senza saperlo, gli interessi della loro città,  la quale, grazie a loro, acquisisce contatti e competenze.
(2) Seguire i percorsi di carriera
 Una delle responsabilità primarie delle nostre Istituzioni sia seguire questo percorso delicatissimo dei nostri giovani in campo internazionale
 La politica che noi proponiamo è integralmente meritocratica,  nel senso che Torino ed il Piemonte dovranno promuovere all’estero i  loro figli migliori. Incominciando da quelli che già ci sono.
b) POSSIBILITÀ DI  OFFRIRE, AI POTENZIALI DESTINATARI DELLA NOSTRA OFFERTA CULTURALE, UN  PRODOTTO DIFFERENZIATO DA QUELLI DELLA CONCORRENZA.
 Anche qui, vorrei fare solo un esempio.
 Tutte le città d’Europa hanno  un corso di laurea di Legge in Diritto Europeo, un corso di laurea di  Scienze Politiche in “Integrazione Europea”, e, magari, un corso di  laurea in Economia, in “Economia Europea”.
 In che cosa ci  distinguiamo, dunque, in ciò, qui a Torino, da tutti i nostri  concorrenti in Europa (e, paradossalmente, addirittura, anche negli  altri continenti)?Potremmo creare un’ “Alta Accademia dell’ Europa”, con sue facoltà di Filosofia,  Linguistica,  Storia culturale, Arte, Musica, Performing Arts, Cinema, Storia delle  Religioni, Letteratura comparata, Storia dell’ Arte, Dottrine Politiche,  Diritto,Scienza delle Comunicazioni, Cibernetica,  Informatica,Tecnologia, Strategia, Economia, Management, Pubblica  Amministrazione,eccetera, e, tutto ciò, con un’ ottica prevalentemente  europea. Basterebbe riunire, facendo sistema, tutto quanto esiste già,  dotarlo di appositi mezzi e farlo conoscere adeguatamente a livello  internazionale. 
 
 
 
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