lunedì 10 maggio 2010

CRISI DELL'EUROPA O CRISI DELL'EURO?

Ongoing Euro Crisis is not Europe's Crisis. La crise de l' Euro en cours n' est pas la crise de l' Europe.Heutige Euro-Krisis ist nicht Europas Krisis





I politici e i media continuano ad insistere sul fatto che l' attuale crisi dei mercati finanziari in Europa costituirebbe, in un qualche modo, una messa in causa dell' Europa.

Noi non condividiamo questo punto di vista, per considerazioni che si situano ad una serie di livelli differenti livelli:

1.INAGGIRABILITA' DELLE APPARTENENZE

L' occuparsi del futuro dell' Europa deriva, non già dall' adesione all' Unione Europea o ad un' ideologia, bensì dal fatto, elementare, che, se non ci si occupa dell' Europa, di per se stesso ci si astrae dalla vivente appartenenza alla propria comunità, e si rinunzia ad influenzare partecipativamente (o, se si vuole, democraticamente), lo sviluppo della società ed il corso della storia.

Ciò premesso, ci occupiamo della crisi dell' Euro come conseguenza del nostro interesse per l' Europa, non già in quanto centro dei nostri interessi.

2.UNA VISIONE SPIRITUALE DELL' EUROPA


La nostra appartenenza all' Europa è culturale, in quanto l' "identità plurima" postmoderna, che è affermazione di "differenza", non può che nutrirsi di una "somma di identità locali" che fortificano l' "identità individuale" e le forniscono le armi per opporsi all' omologazione.

Di conseguenza, l' immagine dell' Europa che noi ci facciamo è spirituale, basata su un certo "percorso dell' anima".Solo in questo contesto ha un senso la "pietas" verso il Divino e verso il resto dell' umanità, e, di conseguenza, una qualche antropologia. La quale, poi, per tradursi in progetti etico-politici, deve "situarsi", in una concreta storia e tradizione (nel caso specifico, quelle europee).

A questo punto, abbiamo pure un' idea di un' Europa spirituale, libera e indipendente, elitaria, forte, ben organizzata, non consumista. Ma essa è lontana mille miglia dall' Unione Europea quale la conosciamo oggi.

3.EUROPA IDEALE ED EUROPA REALE


Presumibilmente, la trasformazione dell' Unione Europea in una vera "Federazione Europea" secondo il modello federalista potrebbe avccelerare la trasformazione dell' Europa attuale in quella che noi abbiamo in mente. Tuttavia, molta strada dovrebbe ancora essere fatta anche allora sulle strade della cultura, del potere federale, della politica estera e di difesa, delle politiche culturale, ambientale ed economica.

Ciò detto, un Euro forte è meglio di un Euro debole. Un Euro forte toglie potere all' America e la dà all' Europa. Per questo, i politici europei lo difendono, e quelli americani lo combattono.

4.L'EUROPA CHE NOI VOGLIAMO

Ma, al di là di ciò, ci vorrebbe un' Europa che fosse abbastanza indifferente a queste battaglie, perchè libera dai miti della modernità, come la crescita continua, della libertà dei mercati,dell'espansione dei ceti medi, ecc..

Una siffatta Europa sarebbe pittosto difesa dalle crisi dei mercati internazionali ,poichè essa participerebbe solo marginalmente alle loro logiche.

Certo che, per costruire una siffatta nuova economia europea, ci vorrebbero una nuova cultura politica ed un nuovo Stato europeo, una nuova classe dirigente ed un' altra scienza economica, una nuova "élite" imprenditoriale ed un' altra filosofia politica, un'altra economia politica ed una diversa politica economica.

Pensarle, discuterle e costruirle non è, ovviamente, così semplice, ma, contrariamente a quanto avveniva negli ultimi ultimi 100 anni,in cui ciò sembrava un "optional", è, oramai assolutamente necessario.

Un progetto di una tale ambizione va, ovviamente, al di là di questo "post". Ci dilungheremo ben presto in altra sede su questo tema.

5.LA GRECIA E' L' EUROPA IDEALE

Ciò che, però, ci premeva di evidenziare fin da ora è che, di tutto questo sono colpevoli, semmai, la cultura economicistica dell' Occidente, le banche internazionali e l' ideologia neo-libersitica, non certo il popolo greco, che, ai primordi della sua storia ha fornito al mondo occidentale modelli ineguagliati e non caduchi di vita armoniosa fondati sulla "kalokagathìa" ("mens sana in corpore sano"), sull' "eleutherìa", la libertà dei guerrieri ("oi autonomoi" secondo la felice espressione di Ippocrate), sulla "Politeia" (regime ancestrale, pluralistico e cetuale, che è anche il nome della Repubblica di Platone), fondato non già sulla "crematistica" (dominio della finanza), bensì sull' "oikonomìa", la saggia gestione dell' azienda familiare agricola.

L' Europa e la Grecia resterebbero anche se non ci fosse l' Euro. Certo, l' Unione Europea, l' Euro, domani, l' Esercito Europeo, "rafforzano", come ha detto il Ministro Frattini, l' Identità Europea, però, non la fondano.



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