martedì 11 maggio 2010

DIBATTITO ONLINE:DOVE STA ANDANDO LA CULTURA EUROPEA-2

QUESTIONE N. 2:
Esistono momenti di eccellenza nella cultura europea di oggi?

Do Moments of Excellence Exist in European Culture Today?
Dans la culture européenne d' aujourd'hui, existent-ils des moments d' excellence?
Gibt es, in der heutigen europaeischen Kultur, Elemente von Exzellenz?




Nel testo che segue, ci sforziamo di segnalare quelli che, a nostro avviso, sono riconosciuti Autori europei viventi di valore universale.

Ribadiamo, per altro, che, da un lato, la "non trasparenza" dell' attuale sistema mediatico non sempre ci permette di discernere i reali valori, e che, dall' altro, come messo opportunamente in evidenza recentemente da Robert Compagnon, c' è stata, recentemente, una "moria" di grandi Maestri (Stockhausen , Althusser, Juenger, Solzhenitsin, Gadamer, ecc...).

1)Teologia

Può sembrare paradossale, in un' era in cui si ritiene, quasi unanimemente (ivi compreso il Sommo Pontefice), che, oramai, la "secolarizzazione" sia giunta al suo culmine, che l' Europa possegga delle eccellenze in campo teologico.

Intanto, ricordiamo che la Religione maggioritaria dell' Europa, il Cristianesimo (in tutte le sue varie denominazioni), così pure come le due religioni "minoritarie" (islam ed ebraismo), sono più rappresentate in altri Continenti che non in Europa.

Inoltre, alcuni teologi cristiani contemporanei, dopo la "trasformazione" ,in Papi, di due grandissimi teologi, come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, con tutte le limitazioni che ciò comporta, sono divenuti più "teologi mondiali", che non "teologi cattolici, cristiani ed ecumenici".

Intendiamo riferirci, qui, a due grandi "opzioni" della teologia cattolica contemporanea, ambedue inesorabilmente orientate verso l' ecumenismo :

-la prima, impersonata da Hans Kueng, è inclinata verso gli sviluppi della teologia protestante di lingua germanica, avente il suo "cuore" alla Facoltà di Teologia dell' Università di Tuebingen.Secondo questa tendenza, ciò che accomuna le diverse religioni del mondo è la loro condivisione di un certo numero di valori: l' "etica mondiale" ("Weltethos");

-la seconda, impersonata da Raimon Panikkar,punta sulla comunananza sostanziale delle religioni, incentrata sullla ricerca della salvezza nella rinunzia al mondo.

Ambedue gli Autori sono accomunati dallo studio attento delle culture degli Altri, e, nel caso di Panikkar, da una vera e propria immedesimazione.

2)Filosofia

La filosofia contemporanea risente soprattutto della visione che Heidegger ci ha fornito di Nietzsche.

I due autori che maggiormente sono influenzati da tale interpretazione sono, in America, Rorty, e, in Europa, Vattimo.

Secondo Rorty, la civiltà contemporanea sarebbe contraddistinta dalla lotta fra le soggetttività per imporre loro punti di vista soggettivi di carattere estetico.

Secondo Vattimo, che si riallaccia, in ciò, a Gadamer, questo conflitto fra le soggettività non sarebbe immediato, bensì mediato dalla tradizione storica, che, in Europa, è cristiana.

3)Storia culturale

La storia della cultura è segnata particolarmente dall' esperienza della Scuola di Francoforte, e, in particolare, da Benjamin, Horkheimer/Adorno e Marcuse.

Secondo questi Autori, la Modernità, il Mito del Progresso, hanno raggiunto l' apice del loro ciclo, e stanno, oramai, percorrendo una parabola discendente.

Sarebbe stata riconosciuta l' impossibilità della realizzazione del progetto illuminista del superamento del mito.

L' uomo moderno anela alla ricostituzione del mito.

Anzi, tutti i grandi intellettuali moderni perseguono deliberatamente la ricostituzione del mito, da Hoelderlin, Hegel e Schelling, nel Systemprogramm des deutschen Idealismus, a Saint-Simon, che si ripropone la costituzione di "una nuova età organica", allo stesso Marx, che, nella società comunista, fa intravedere un mito antimoderno, a Nietzsche, con il mito dell' eterno ritorno, a Jung, con i suoi "archetipi", ecc...


Una recente tendenza storiografica (Touraine, Bhabha,Taguieff, Compagnon, De Michelis) identifica la storia della cultura europea con la storia dell' antimodernismo (Dante, Machiavelli, De las Casas,Montaigne, Pascal, Hoelderlin, Novalis, Goethe, De Maistre, Kierkegaard, Schopenhauer, Burkhardt, Dostojevskij,Baudelaire, Nietzsche, Jung, Weber, Heidegger,Lem, Pasolini, Tomasi di Lampedusa, Solzhenitsin, Tarkovskij, Kieslowskij, Kadaré).


3)Storia

Anche nel campo della storia propriamente detta (storia politico-sociale), ove dovrebbe regnare l' obiettività, è prevalente l' idea che la storia contenga un grado notevole di soggettività.

Franco Cardini, storico del Medioevo, è, nello stesso tempo, anche un grande critico della società contemporanea, ed unn teorico dell' Identità Europea.

In un modo, in un certo senso, parallelo, Jan Assman, Norman Davis e David Miles decostruiscono le "grandi narrazioni" della tradizione "giudaico cristiana" e dell' "Anglo-Saxon Idea".

4)Economia

Dopo le continue malefatte del sistema economico occidentale, si sente sempre più urgentemente l' esigenza di ricostituire il sistema socio-economico su nuove basi. Tuttavia, sono ben pochi gli Autori, i quali stiano ricercando nuove formule, le quali ci permettano di sfuggire ai comprovati difetti del sistema economico "occidentale" o "capitalistico", definito, da Giovanni Paolo II, "una Struttura di Peccato".

Fra i pochi Autori che operano in questo contesto, ne vorremmo segnalare due, apparentemente diversi, se non opposti.

Serge Latouche vorrebbe creare un' economia alternativa, opposta a quella attuale, fondata, non già sulla "Crescita", bensì sulla "Decrescita", non già sullo "scambio", bensì sul "dono".

Peter Koslowski incarna la versione contemporanea dell' Uomo Universale -antico, medievale, rinascimentale-. I suoi studi spaziano dalla teologia, alla filosofia, alla storia letteraria, all' economia.Il suo sforzo principale è, sulla falsariga del pensiero conservatore tedesco, da Baader, a Juenger, a Adenauer, a Papa Ratzinger, quello di dare una base etica all' economia occidentale, costruendo un' Etica degli Affari"con pretese di validità universale, in quanto fondata su una religione universale, quella cristiana.

6)Letteratura

La letteratura è uno dei campi in cui l' evoluzione della società comtemporanea sembra più che mai uccidere la creatività e la soggettività, sommergendole sotto il flusso mediatico e sotto l' omologazione dell'industria culturale.

Gli unici autori che sembrano salvarsi, almeno per un istante, sono quelli caratterizzati da una radicale alterità, spesso da un a perifericità geografica, che il "mainstream" e i "media" giudicano come "barbarie" (Albania, Kossovo, Transnistria, Cecenia).

E' il caso di Ismail Kadaré e di Nikolaj Linin.

Il primo è un riconosciuto maestro , tanto della cultura europea antimoderna, quanto della "dissidenza" dell' Europa Centrale e Orientale.Tuttavia (come non abbiamo mancato di fargli osservare in occasione della sua recente visita a Torino), da quando è caduto l' odiato regime di Enver Hodja, non ha più pubblicato alcun romanzo. Situazione simile potrebbe essere quella della tedesco-orientale Christa Wolf .

Nel caso del giovanissimo, vitalissimo e genialissimo Nikolaj Linin, transnistriano di cultura siberiana e residente a Torino, la parabola potrebbe essere ancora più rapida.

Il suo primo libro, "Educazione siberiana", pubblicato, inaspettatamente, come "opera prima" , ha avuto un successo folgorante, svelando un volto già sospettato, della Transnistria quale "Repubblica delle Mafie", la quale, per altro, di fronte alla crisi della "Società Costituita" si rivela quasi fonte di inaudita moralità.

Il secondo, e recente, libro, dedicato alla guerra in Cecenia, rivela un Linin più conformista, pacifista, antiautoritario, politico, ben lontano dal "buon selvaggio" dell' "Educazione Siberiana"


7)Cinema

Il cinema risente, più di tante altre forme di cultura, dei pesanti condizionamenti della società.

E', probabilmente per questo che la sola cinematografia interessante dal punto di vista dell' Identità Europea ci sembri essere quella russa.

L' Autore che ci sembra maggiormente interessato all' Identità Europea è Sakurov, il quale, in "Moloch", ha investigato sulla psicologia di Hitler molto più di quanto non abbia fatto la cinematografia "occidentale", ma che, soprattutto, con l' "Arca Russa", ci ha dato un' interpretazione soggettiva, anticonformista e futuribile dei rapporti Europa-Russia.L' "Arca Russa" è l' 'Ermitage, dove la Grande Caterina ha raccolto un enorme numero di opere della grande cultura occidentale per tramandarle ai futuri Europei al di là delle tempeste della storia.La visita dell' Ermitage di Sakurov è un "divertissement" storico-letterario, che ha, come cicerone, il piemontese-savoiardo Conte Josef De Maistre, pietroburghese d' onore, avendo eternato la Capitale del Nord con le suo "Soirées de St. Petersbourg". Una gran parte dell' opera è dedicata ad un ballo di gala nel palazzo, alla corte dello Zar, che si conclude con un' interminabile uscita degli aristocratici in un fittissimo nebbione, che rappresenta la Modernità.

Anche "Il Ritorno" di Zviagintsev, e "Mongol" di Bodrov, trattano problematiche tipicamente europee. "Il Ritorno" è il "Nostos" degli antichi greci. Il moderno patriarca (Agamennone, Ulisse), ritorna da lontani e misteriosi fatti bellici, nella sua bella e selvaggia patria nordica, per riprendersi moglie e figli. Egli, però, è cambiato, barbaro fra i barbari.

Per lui, i figli sono soldati, da iniziare ad un'arcaica etica bellica. Non è inumano, anzi, muore per salvare il figlio, ed i figli lo onorano come un guerriero variago, sepolto nel lago cadendo dalla sua stessa barca. Grazie all' iniziazione, i figli sono diventati altri, il primogenito è il nuovo capo della famiglia.

Lo stesso spirito è nell' iconoclastico "Mongol", dove Gengis Khan, il "nemico ereditario" dei Russi e di tutti gli Europei Orientali, è diventato l' emblema della volontà creatrice di un Piccolo Principe", che, ribellandosi alle barbariche violenze della sua gente, sa raggiungere, coll' ispirazione, con la sofferenza, con la forza di carattere, con l' abilità politica e guerriera,con la sua "pietas" verso il Dio Unico dei Mongoli, il Lupo Grigio Tengri, il ruolo più ambito, quello dell' Imperatore Universale.

8)Musica

Questo è un settore in cui, a nostro avviso, si rivelano, più ancora che nel cinema,le potenzialità dei "popoli di confine", che esprimono la capacità degli Europei di rispecchiarsi negli "Altri".

Crediamo che fenomeni pan-europei, come la musica celtica ed il folklore balcanico siano buoni esempi di come si possano recuperare antiche tradizioni in un' ottica non ristrettamente nazionalistica, bensì paneuropea.

Fenomeni come il Festival di Lorient,i film di Kusturica, le musiche di Bregovic e di Theodorakis, fanno, per l' unità dell' Europa, molto più di tanti discorsi politici.

Certo che, da quando sono finiti i problemi (vedi, guerre civili) nella ex-Jugoslavia, anche i film di Kusturica e le musiche di Bregovic, come i romanzi di Kadaré, sono finiti un pò nel dimenticatoio.

Certo, è possibile che le guerre e le persecuzioni, con il carico di passioni che esse comportano, siano una fonte insostituibile di ispirazione.E, tuttavia, abbiamo anche l' impressione che la situazione "normalizzata" che segue guerre, dittature e stragi, presentata come "pace" e "democrazia", sia, in realtà un regime più tirannico dei precedenti (la "Strana Dittatura"di Forrester, "Dittatura liberale" di Luttwak, l' "Alba Bugiarda" di Gray) , dove, sotto la patina dell' omologazione, dell' economicità, del "buonismo", del tornaconto immediato, del "politicamente correct", i creatori siano impossibilitati a fare il loro mestiere.

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riccardo.lala@alpinasrl.com


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