martedì 12 gennaio 2010

RIUNIONE DELLA UE PER L' ECONOMIA


Van Rompuy Convenes Economy Meeting, but Zapatero Seeks Starring Role. Van Rompuy convoque un sommet sur l' économie, mais Zapatero ambitionne à un role de leader. Van Rompuy vorbereitet Wirtschaftsgipfel, waehrend Zapatero sucht Leadersrolle.




Avevamo rilevato, già in tempi non sospetti, che la bozza di Costituzione Europea proposta alla ratifica degli Stati Europei, e, "a fortiori", il testo del Trattato di Lisbona, nella sua forma definitivamente approvata, sono lacunosi.

In particolare, non risolvono il problema della rappresentatività dell' Europa, in quanto non esprimono precise priorità, né una chiara ripartizione dei ruoli.

L' esempio migliore di tale lacunosità è costituito dalla mancata chiara definizione dei ruoli di coordinamento spettanti al Presidente dell' Unione, al Presidente del Consiglio e al Presidente della Commissione.

Tale lacuna è venuta immediatamente alla luce al manifestarsi della prima iniziativa del neo-Presidente europeo Van Rompuy, che ha convocato per Febbraio un vertice per l' economia.

Appena annunziato il vertice, il presidente di turno del Consiglio, lo spagnolo Zapatero, si è affrettato a presentare un proprio programma per il vertice, ed a discutere con Van Rompuy del suo ruolo futuro.

Speriamo che la concorrenza fra più attori politici li stimoli tutti a fare meglio.

Quello che ci preoccupa di più è la mancanza di una visione generale prevalente ("Europaeische Leitkultur"), di una visione strategica, di un' élite europea determinata a portarla avanti, di un progetto di governo a lungo termine, di una classe politica adeguata, di un piano a medio termine, ecc..., quale, invece, avevamo invocato, fino dal 2006, con il nostro libro "10.000 anni di identità europea".

Cosa vogliamo che sia l' Europa fra 100 anni? Che ruolo vi occupano cultura, religione, società, economia, lavoro, natura? Quali saranno le occupazioni prevalenti degli Europei? Come trascorreranno il loro tempo? Come esprimeranno la loro partecipazione alla cosa pubblica?Quali organizzazioni si faranno carico di tradurre i loro desiderata in fatti concreti?

Noi abbiamo un nostro punto di vista su una cultura ed un modello socio-economico europeo, sulle strategie economiche, sugli obiettivi umani degli Europei, sul futuro della politica, e ne renderemo conto, nel corso del tempo, su questo Blog. Desideremmo che questo nostro sforzo trvoi un riscontro da parte dei nostri lettori, e, nel caso in cui ciò non avvenisse, considereremmo decaduto il nostro compito.

3 commenti:

  1. Caro dott. Lala,

    gli interrogativi che presenta sono senz'altro cruciali. La mia speranza è che a determinare le risposte non sia quella "élite" (promossa da chi?) che lei stesso cita. Il discorso, naturalmente, è enorme. Io, per esempio, non condivido totalmente i presupposti di base: ossia l'esistenza di una e una sola identità europea. Addirittura mi sembra non esista un'unica identità "italiana". E se ogni democrazia nazionale è già di per se imperfetta, o addirittura falsa, ho paura che un'entità sovranazionale (che non so se chiamare Europa o Eurasia) non possa che amplificare, come già mi pare stia succedendo, queste distorsioni, anziché neutralizzarle.

    George Ombrellieri

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  2. Caro Ombrellieri,

    abbiamo già esposto parzialmente il nostro punto di vista circa i rapporti fra identità sovraordinate e sottoordinate.

    In questo caso, si tratterebbe dei rapporti fra un' "identità eurasiatica", un' "Identitù europea", un' "Identità nazionale", e, perchè no, un' identità "euro-regionale".

    Il succo del discorso è che la "globalizzazione Moderna" tende inesorabilmente alla concellazione di tutte le identità, per omologare tutta l' umanità su un unico schema meccanicistico, ben simboleggiato dalla cibernetica.

    La prestesa di difendere le identità è una pretesa di salvaguardare la soggettività creativa, sia quella individuale, clanica, amicale, locale, cittadina, regionale o continentale.

    Si va, perciò, da un' "identità spessa", quella individuale, ad' unidentità dematerializzata (quella continentale).

    Il futuro dell' Europa è scandito dalla dialettica fra queste diverse identità.

    Il compito storico che rivendichiamo è la ricerca, studio, dibattito, promozione, rafforzamento diqueste identità.

    La creatività soggettiva dell' intellettuale non può, a nostro avviso, essere puramente arbitraria, bensì deve tenere conto, da un lato, dell' eredità culturale e , dall' altro, della progettualità politica.

    Abbiamo già trattato abbondantemente, nell' ambito di questo "blog", dell' identità regionale, con particolare riferimento all' identità piemontese.

    Quanto all' identità euroasiatica, la sua costruzione, e/o ricostruzione, e/o il dibattito su di essa, fa parte del compito storico degli intellettuali di oggi.

    Vi è una preistoria: l' origine comune degli Indoeuropei, la stima dei Greci per gli Sciti, le "Invasioni Barbariche", l' "Eredità di Gengis Khan", dell' Impero Russo, dell' Unione Sovietica.

    Vi è un dibattito politico: la critica di Trubeckoj dell' "arroganza romano- germanica", che impediva la coesistenza con la Russia su di un piede di parità; l' "Eurasiatico" come realtà etnolinguistica più vasta dell' Indoeuropeo, cara ai linguisti russi; il "Neo-Eurasiatismo" russocentrico.
    Vi sono progetti politici, come, per esempio, lo "Spazio Eurasiatico Senza Visti", oppure la "Comunità da Vancouver a Vladivostok", ed, infine, il "Grande Medio Oriente".

    Ciascuna di queste opzioni non può messere l'effetto di scelte arbitrarie, né, tanto meno, di imposizioni dall' alto.Quando si scelse di dare all' Impero Romano un' "Identità Cristiana", oppure all' Italia la sua "Identità Nazionale", ciò fu preceduto da decenni, o secoli, di ricerche, di dibattiti, di lotte. Ci sembrerebbe inverosimile che l' affermarsi di un' identità regionale, europea o eurasiatica, non fosse circondato da simili ricerche, dibattiti e lotte.

    In questo stesso spirito, noi stiamo cercando di organizzare un' infrastruttura capace di ospitare questi dibattiti.Ci sembra di poter affermare senza falsa modestia che "Identità Europea", la casa editrice Alpina srl e l' Associazione Culturale Diàlexis costituiscono una siffatta infrastruttura.

    I nostri contatti Vi sono noti.Le nostre prossime manifestazioni sono pubblicate nel nostro "blog" e nelle nostre newsletters.

    Noi saremmo lieti se i nostri lettori volessero partecipare, con qualunque forma di intervento, a queste attività.E' per questo che abbiamo convocato, per giovedì 28 Gennaio, alle ore 21, presso Alpina Srl, Via Pietro Giuria n. 6, 10.125 Torino, una riunione dedicata a discutere questi temi senza pregiudizi.

    INTERVENITE NUMEROSI!

    In




    Occorre ri

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  3. Caro Ombrellieri,

    abbiamo già esposto parzialmente il nostro punto di vista circa i rapporti fra identità sovraordinate e sottoordinate.

    In questo caso, si tratterebbe dei rapporti fra un' "identità eurasiatica", un' "Identitù europea", un' "Identità nazionale", e, perchè no, un' identità "euro-regionale".

    Il succo del discorso è che la "globalizzazione Moderna" tende inesorabilmente alla concellazione di tutte le identità, per omologare tutta l' umanità su un unico schema meccanicistico, ben simboleggiato dalla cibernetica.

    La prestesa di difendere le identità è una pretesa di salvaguardare la soggettività creativa, sia quella individuale, clanica, amicale, locale, cittadina, regionale o continentale.

    Si va, perciò, da un' "identità spessa", quella individuale, ad' unidentità dematerializzata (quella continentale).

    Il futuro dell' Europa è scandito dalla dialettica fra queste diverse identità.

    Il compito storico che rivendichiamo è la ricerca, studio, dibattito, promozione, rafforzamento diqueste identità.

    La creatività soggettiva dell' intellettuale non può, a nostro avviso, essere puramente arbitraria, bensì deve tenere conto, da un lato, dell' eredità culturale e , dall' altro, della progettualità politica.

    Abbiamo già trattato abbondantemente, nell' ambito di questo "blog", dell' identità regionale, con particolare riferimento all' identità piemontese.

    Quanto all' identità euroasiatica, la sua costruzione, e/o ricostruzione, e/o il dibattito su di essa, fa parte del compito storico degli intellettuali di oggi.

    Vi è una preistoria: l' origine comune degli Indoeuropei, la stima dei Greci per gli Sciti, le "Invasioni Barbariche", l' "Eredità di Gengis Khan", dell' Impero Russo, dell' Unione Sovietica.

    Vi è un dibattito politico: la critica di Trubeckoj dell' "arroganza romano- germanica", che impediva la coesistenza con la Russia su di un piede di parità; l' "Eurasiatico" come realtà etnolinguistica più vasta dell' Indoeuropeo, cara ai linguisti russi; il "Neo-Eurasiatismo" russocentrico.
    Vi sono progetti politici, come, per esempio, lo "Spazio Eurasiatico Senza Visti", oppure la "Comunità da Vancouver a Vladivostok", ed, infine, il "Grande Medio Oriente".

    Ciascuna di queste opzioni non può messere l'effetto di scelte arbitrarie, né, tanto meno, di imposizioni dall' alto.Quando si scelse di dare all' Impero Romano un' "Identità Cristiana", oppure all' Italia la sua "Identità Nazionale", ciò fu preceduto da decenni, o secoli, di ricerche, di dibattiti, di lotte. Ci sembrerebbe inverosimile che l' affermarsi di un' identità regionale, europea o eurasiatica, non fosse circondato da simili ricerche, dibattiti e lotte.

    In questo stesso spirito, noi stiamo cercando di organizzare un' infrastruttura capace di ospitare questi dibattiti.Ci sembra di poter affermare senza falsa modestia che "Identità Europea", la casa editrice Alpina srl e l' Associazione Culturale Diàlexis costituiscono una siffatta infrastruttura.

    I nostri contatti Vi sono noti.Le nostre prossime manifestazioni sono pubblicate nel nostro "blog" e nelle nostre newsletters.

    Noi saremmo lieti se i nostri lettori volessero partecipare, con qualunque forma di intervento, a queste attività.E' per questo che abbiamo convocato, per giovedì 28 Gennaio, alle ore 21, presso Alpina Srl, Via Pietro Giuria n. 6, 10.125 Torino, una riunione dedicata a discutere questi temi senza pregiudizi.

    INTERVENITE NUMEROSI!

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