sabato 23 gennaio 2010

SFRUTTIAMO LE NUOVE COMPETENZE DEL TRATTATO DI LISBONA

New Right of Initiative Could Foster Creation of Grass-Roots European Movements. Le droit d'initiative législative populaire pourrait favoriser la naissance de mouvements européens de base. Neues Volksinitiativrecht fuer europaeische Gesetzentwuerfe koennte neue europaeische Volksbewegungen reizen.

Il nuovo Trattato di Lisbona, pure con tutte le sue pecche (eccessivo burocratismo), con tutti i suoi punti discutibili (sostituzione del termine "Unione" al termine "Comunità"), con tutte le sue lacune (non chiara definizione dei ruoli rispettivi dei vertici dell' Unione), contiene anche norme certamente positive, come quella che prevede il diritto dei cittadini di proporre disegni di legge europei.

Per proporre siffatti progetti di legge, si richiedono le firme di almeno 1.000.000 di proponenti. Cifra, certamente, tale da spaventare molti. E, tuttavia, se si considera che l' Unione ha, oramai, parecchie centinaia di milioni di cittadini, tale soglia pare assolutamente congrua.

Ma ciò che ci appare ancora più importante è che proprio lo sforzo per raccogliere le firme per proporre una specifica iniziativa fa sì che, automaticamente, quando ci si riunisce per raccogliere le firme, si debba creare una sorta di "movimento ad hoc". D'altra parte, una volta che un movimento fosse riuscito a mandare avanti una proposta di legge sostenuta da 1.000.000 di cittadini, sarebbe ben difficile , per i legislatori europei, non prenderla in considerazione.

Questo istituto può risultare ancor più prezioso per il fatto che l'unanimemente auspicata formazione di grandi "partiti europei" attraverso gli esistenti gruppi parlamentari presso il Parlamento Europeo pare piuttosto macchinosa, anche per il carattere poco partecipato di tali gruppi, la cui formazione, e/o dissoluzione, dipende essenzialmente da decisioni di vertice. Il convergere su Bruxelles, accanto ai gruppi degli esistenti Partiti Politici, anche di robusti movimenti di base, potrebbe sconvolgere non poco il quadro attuale, accelerando la transizione ad un nuovo quadro.

A questo punto, resta solo da individuare delle aree in cui proporre nuove iniziative.

Anche noi siamo tentati di lanciare qualche idea. Tuttavia, ci rendiamo anche conto della complessità di individuare materie in cui l' iniziativa sia possibile, ed in cui delle proposte possano risultare sensate dal punto di vista politico.

Infine, occorrerebbe valutare attentamente le proposte dal punto di vista giuridico e raccogliere appoggi per le firme.

Saremmo lieti se i nostri lettori ci fornisssero dei suggerimenti.

Per parte nostra, pensiamo a proposte relative all' insegnamento della cultura europea, al coordinamento delle politiche industriali ed estere.







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