giovedì 12 novembre 2009

IN MEMORIA DI CHARLES DE GAULLE


To Revise the Image of the General. Revoir l' image du Général. Die Gestalt des Generals erneut aufwerten.

Quando eravamo ragazzi, l' immagine del Generale De Gaulle veniva descritta con tinte fosche (come oggi Vladimir Putin), e, ciò, paradossalmente, soprattutto negli ambienti europeistici. Si sosteneva che De Gaulle, volendo mantenere ed accrescere il ruolo della Francia nel mondo, era contro l' Europa; che, avendo trasformato la Costituzione in senso semi-presidenzialistico, aspirava ad instaurare una dittatura; che, esprimendo l' idea che la Russia facesse parte dell' Europa, egli favorisse la dittatura sovietica.

Oggi, invece, le sue idee vengono riprese, come idee per il futuro, da politici diversissimi come Gorbaciov, Frattini e Lavrov (i quali, infatti, fanno propria la parola d' ordine gaulliana: "Europa dall' Atlantico agli Urali").

La realtà è che, allora come oggi, l' establishment politico e culturale ed i mezzi di comunicazione di massa sono affetti da uno strano strabismo "occidentalistico", sicché tutto ciò che rischia di scalfire l' egemonia americana va presentato in modo distorto.

Così, De Gaulle non voleva ostacolare l' Europa, bensì prevenire la deriva mercantilistica ("zona di libero scambio"), che sarebbe derivata dall' ingresso dell' Inghilterra (come poi si verificò); egli era così rispettoso della sovranità popolare che, il giorno in cui il popolo francese disse "no" al suo referendum di riforma costituzionale (referendum di carattere federalistico, per il decentramento dello Stato giacobino), egli si dimise senza indugio, senza esserne stato richiesto da nessuno. Infine, con lo sviluppare il suo dialogo con il vertice sovietico, e perfino con l' aborrito regime rumeno, di allora egli anticipava la Ostpolitik di Willi Brandt, che, con grande preveggenza, aspirava a dissolvere il blocco sovietico grazie alla sua osmosi con l' Europa.

Oggi, è di grande attualità anche un' altra delle anticipazioni storiche di De Gaulle: l' idea di "democrazia sovrana", fatta propria dalla "leadership" russa, che tanto sta ispirandosi al gaullismo. Non capiamo come si possa contestere il fatto che la democrazia, vale a dire il "governo del popolo", in tanto può essere autentica, in quanto lo stato democratico sia influenzato solamente dalla volontà del popolo, non già da forze internazionali incontrollabili, come, per esempio, "lobbies" trasversali, centrali finanziarie, imprese multinazionali, servizi segreti, industria dei "media", ecc...Ciò che oggi viene criticato della "globalizzazione" è proprio che tali forze pre-determinano, come un destino ineluttabile, il corso futuro della storia, gli stati d'animo delle popolazione, il quadro concettuale d' insieme della cultura, il lecito e l' illecito nel discorso politico, le grandi scelte sistemiche, le grandi alleanze internazionali, le politiche economiche e sociali, le scelte militari, ecc...A questo punto, su che cosa può ancora decidere il "popolo sovrano"?





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