Lévy-Strauss, a forerunner of post-modernity. Lévy-Strusse a anticipé la post-modernité. Lévy-Strauss hat Postmodernes vorangetragen
Nonostante che il movimento culturale da lui fondato, l'antropologia culturale, possa essere considerato come caratteristico del '68, e, quindi del XX° Secolo, Lévy-Strauss, morto in questi giorni, aveva introdotto alcuni concetti che sono alla base dell' attuale mobvimento per il superamento della post-modernità:
-il carattere "naturale" dell' etnocentrismo, e, quindi, anche di quello europeo moderno;
-la perdita di senso implicita nell' affermarsi della civiltà;
-l' importanza fondamentale delle identità;
-l'universalità delle strutture mitiche;
-la fondamentale "iniziazione" alla riflessione antropologica insita nell' idea stessa di "cultura classica", in quanto il nostro rifettere sulle antichità europee (considerate da sempre di valore pari, se non più elevato, rispetto a quello della modernità) costituisce una fondamentale introduzione all' idea della parità fra tutte le culture.
Qualcuno ha voluto sottolineare che l' aspirazione anti-occidentale, che aveva costituito la motivazione prima del suo avvicinamento all' antropologi, e costituiva il "nocciolo duro" del pensiero di Tristi Tropici, si è poi convertita, alla fine del percorso esistenziale e culturale di Lévy-Strauss, in un' accorata difesa della civiltà europea.Noi non vediamo alcuna contraddizione fra queste due posizioni, e, ciò, proprio pwer l' ultima delle citate idee di Lévy-Strauss, quella dell' equivalenza della cultura classica con quella antropologica. Il timore della perdita, nella post-modernità, dei caratteri dell' umano opera nella stessa direzione quando si parla di culture "primitive" e quando si parla di cultura europea.
Nonostante che il movimento culturale da lui fondato, l'antropologia culturale, possa essere considerato come caratteristico del '68, e, quindi del XX° Secolo, Lévy-Strauss, morto in questi giorni, aveva introdotto alcuni concetti che sono alla base dell' attuale mobvimento per il superamento della post-modernità:
-il carattere "naturale" dell' etnocentrismo, e, quindi, anche di quello europeo moderno;
-la perdita di senso implicita nell' affermarsi della civiltà;
-l' importanza fondamentale delle identità;
-l'universalità delle strutture mitiche;
-la fondamentale "iniziazione" alla riflessione antropologica insita nell' idea stessa di "cultura classica", in quanto il nostro rifettere sulle antichità europee (considerate da sempre di valore pari, se non più elevato, rispetto a quello della modernità) costituisce una fondamentale introduzione all' idea della parità fra tutte le culture.
Qualcuno ha voluto sottolineare che l' aspirazione anti-occidentale, che aveva costituito la motivazione prima del suo avvicinamento all' antropologi, e costituiva il "nocciolo duro" del pensiero di Tristi Tropici, si è poi convertita, alla fine del percorso esistenziale e culturale di Lévy-Strauss, in un' accorata difesa della civiltà europea.Noi non vediamo alcuna contraddizione fra queste due posizioni, e, ciò, proprio pwer l' ultima delle citate idee di Lévy-Strauss, quella dell' equivalenza della cultura classica con quella antropologica. Il timore della perdita, nella post-modernità, dei caratteri dell' umano opera nella stessa direzione quando si parla di culture "primitive" e quando si parla di cultura europea.
"Aspiration anti-occidentale ou anti-colonialiste?"
RispondiEliminaAussi ici, j'ai été en peux synthétique.
RispondiEliminaA' mon avis, l' aspration de Lévy-Strauss est meme anti-civilisatoire.
Il est sans doute un grand nostalgique des ages pré modernes, au meme titre d' Ovide, de Rousseau, de Didérot, de Chateaubriand, de Schopenhauer, de Guénon, d'Evola, de Marcuse, de Heidegger, de Dumézil et d' Alain de Benoist.
Difficile de déterminer où sa critique s' arrete.
D'une part, l' idée meme de la permanence à travers des siècles des structures fondamentales des mythes nous fait penser qu'il attribue une valeurs, qoique moindre, à l' histoire.
D'autre part, son ouvrage peut-etre plus connu, "Tristes Tropiques", est d' une radicalité étonnante. Les Tropiques sont "tristes" parce qu'ils sont les derniers à avoir gardé les trace de l' humanité primitive et "intégrale", qui peut etre résumé dans le personnage du chef-medicen des Nambikwara, qui régit en monarque vraiment absolu sa petite tribu éperdue dan le foret.
La trubu vague dans la nuature, mais c'est le chef qui lui dit où aller.
Le chef prépare le champ, cherche à manger, distribut les aprovvisionnements. Le chef couche avec toutes le femmes, et tous les autres sont obligés à l' homosexualité.
Surtout, le chef est aussi un medicin , un magicien, et un grand pretre. Sa vocation n' a rien de rationnel:
-il s'éveille dans la nuit au milieux de la foret, et, sans exitation, il commence à imiter les voix de tous les animeaux, dans un rythe simple et mystérieux, dans le quel l' homme réalise l' intégration la plus totale de la nature.
Ni Rousseau, ni Thoreau, ni Nietzsche n'auraient su imaginer une représentation semblable de l' esprit dyonisiaque de l' homme naturel; ni Stirner, ni Evola, ni Marcuse, aurait su donner une image semblable de l' "unique", de l'"Homme différentiè" de l' homme "non aliènè".
Avec l' amour du paradoxe qui le distingue, Lévy-Strauss décrit le moment de la fin de ce "Paradis terrestre" avec la construction de MOhendjo Daro, la "capitale" de la civilisation "Hindo-Saraswati", au Pakistan (2000 a.C.).La ville, qui montre désormais tous les éléments de la sedentarisation et du confort est marquée par Lévy-Strauss comme "Les Premiers HLM".
Tu vois, que, à ce moment, la différence entre "anti-occidentalisme" et "anti-colonialisme" est négligeable. La vertu est dans les origines, au temps des héros, qui étaient à meme de résumer en soi toutes les facultés humaines. Le contraire exacte du progrès, que celui soit impérial ou républicain, chrétien ou laique, occidental ou oriental.