sabato 28 novembre 2009

PER IL PLURALISMO DELLA CULTURA IN PIEMONTE


Promotion of Pluralism in Piedmont.La promotion du pluralisme au Piémont. Promotion des piemontesischen Pluralismus.

La prevalenza, fino a tempi recenti, nella Regione, dell' "Ideologia Piemontese", soffocava, in un certo senso tutti gli altri grandi filoni della storia della cultura piemontese (come, per esempio, aristocraticismo ribelle, cattolicesimo militante, critica della modernità ed europeismo).



Ora, si richiederebbe:

a) una mappatura di “tutte” le risorse culturali e manageriali esistenti sul territorio aventi una qualche vocazione a supportare gli Enti pubblici nello svolgimento dei loro compiti istituzionali;

b)la creazione di iniziative nuove, promozionali, culturalmente alternative, indirizzate al territorio, supportate da soggetti nuovi, disponibili a mettersi in gioco tanto dal punto di vista culturale e politico, quanto da quello finanziario, che da quello professionale;

c) la promozione di una corrispondente “rete” di intellettuali, di “managers culturali”, di professionisti, capaci di supportare una politica innovativa di governo del territorio, nelle sue diverse articolazioni, capace di mettere in campo personale politico, tecnici di altissimo livello, imprenditori culturali, consulenti, ecc..

Si propone anche che, nella programmazione dei nuovi eventi culturali della Regione, si tenga adeguatamente conto:

a)di tutti questi filoni della cultura piemontese (per esempio, Alfieri, fratelli De Maistre, Neo-Guelfismo, Santi "sociali", Nietzsche, Salgari, Agnelli pubblicista, Frassati, Luigi Einaudi, Pavese "notturno", Galimberti europeista,Carta di Chivasso, Chabod, Del Noce, Zolla), oltre che di altre tendenze presenti sul territorio, come le posizioni eterodosse di Vattimo e Preve, le minoranze etniche e le comunità straniere;

b)delle tradizioni e produzioni culturali di tutta Europa e dei Paesi emergenti sullo scenario mondiale.

informazioni:
www.alpinasrl.com
riccardo.lala@alpinasrl.com
Riccardo Lala

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