domenica 29 novembre 2009

INVECE DI MITO: ALPI OCCIDENTALI

Idea of Merging Torino and Milano would Mean just to Erase Torino's vocation. Fusionner Turin et Milan signifierait faire disparaitre la vocation turinoise.Turin und Mailand zu "verschmelzen" wuerde bedeuten, dass die ganze "Berufung" Turins wuerde verloren sein.

L’idea della “città a rete” non è nuova, e corrisponde, soprattutto, ad esperienze vissute nell’Europa Centrale (per esempio, “Ruhrgebiet" o “Randstad Holland”).

Essa ha un senso nella misura in cui nessun centro monopolizzi la vita della grande megalopoli. Altrimenti, si dovrebbe parlare, piuttosto, di una sorta di “annessione”, da parte di una città, dell’altra, come è il caso, per esempio, di Villeurbanne nei confronti di Lyon, oppure di Bad Godesberg nei confronti di Bonn.

Quando si leggono le consuete presentazioni del progetto MITO, si è impressionati dalla scarsa attenzione per l’identità piemontese, là dove si insiste che, grazie all’Alta Velocità, si potrà vivere a Torino e lavorare a Milano, arrivando in centro di quest’ultima con le stesse tempistiche con cui si arriverebbe da Lecco o da Pavia.Nel fare questi ragionamenti, si perde di vista che le vocazioni di Torino e Milano sono differenti: quella di Milano come grande baricentro dei traffici della Val Padana; quella di Torino come punto di convergenza di culture locali fortemente radicate nel territorio, ed a tendere, di un’area alpina più vasta, dove, al limite, conteranno più che i rapporti con Milano, quelli con Roma e con Parigi.

Il fenomeno del pendolarismo fra le due città non ci sembra un fatto da incoraggiarsi particolarmente, perché introdurrebbe elementi di forte alienazione personale in una città che ha, invece, ancora conservato ritmi di vita umani.

Quanto all’accordo, per altro già esistente, ma non adeguatamente pubblicizzato, con la Liguria (2006), anch’esso va visto nell’ottica di culture diverse e di una più ampia realtà euroregionale.

Ripetiamo soltanto, per chi non se ne ricordasse, che il Piemonte fu integrato, nel corso della sua storia, per periodi più o meno lunghi, oltre che con la Savoia e la Valle d’Aosta, da un lato, con la Sardegna e la Liguria, e, dall’altro, con le regioni francesi del Nizzardo, del Bourg e della Bresse, e con i cantoni svizzeri di Ginevra, Losanna e Vallese. È questa l’area che si sta cercando di fare rivivere con gli accordi euroregionali, e che sta divenendo una realtà grazie alla TAV. Basti pensare come già ora Chambéry, antica capitale degli Stati di Savoia, distante da Torino poco più di un’ora, graviti tutta sulla nuova stazione del TGV a Chasses-Les-Eaux, ed abbia stipulato un accordo con Torino per la doppia linea italo-francese.

Le regioni che si trovano nell’Euroregione alpina hanno caratteristiche più omogenee che non quelle della Val Padana in generale.Sono regioni collinari e montane, fortemente turistiche, e con forti presenze dell’agricoltura, del terziario avanzato e della piccola e media impresa. Soprattutto nell’area francese, vi sono anche molti parchi tecnologici. Anche le caratteristiche storiche, architettoniche e linguistiche sono molto affini.

Perciò, il nostro parere è, in definitiva, che Torino abbia tutto da guadagnare ad incrementare le proprie sinergie, prima che con Milano, con Lyon, Genova, Ginevra, Losanna, Nizza, Marsiglia e Chambéry.

Informazioni:

http://www.alpinasrl.com/
riccardo.lala@alpinasrl.com

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