domenica 29 novembre 2009

POSSIBILITA' DI SVILUPPO IN RUSSIA


Tight Connections between Italy and Russia Offer Specific Opportunities. Les rapports étroits entre Italie et Russie offrent des opportunités particulières aux entreprises italiennes. Besondere Beziehungen zwischen Italien und Russland bieten spezielle Moeglichkeiten zu italienischen Unternehmen.

Riteniamo opportuno e necessario dedicare un apposito paragrafo ad esaminare le speciali opportunità esistenti, a oggi, nella collaborazione fra imprese italiane ed imprese dell’Europa Centrale ed Orientale.

Come abbiamo detto, la piccola e media impresa piemontese si trovano, attualmente, in una situazione di stallo, nella quale le loro possibilità di partecipare a processi di internazionalizzazione risultano estremamente limitate.Esistono, tuttavia, anche casi particolari, nei quali situazioni di “handicap”, come, per esempio, carenza di mercati domestici, mancanza di risorse per lo sviluppo, possono non risultare determinanti. Ciò può accadere, per esempio, nel caso di quei mercati nuovi, nei quali, da un lato, lo sforzo principale della prospezione incombe essenzialmente sulle strutture pubbliche, e, dall’altro, l’investimento di capitale è veramente minimo, in quanto possono essere, addirittura, le strutture locali (come, per esempio, quelle delle “Zone Economiche Speciali”) a provvedere, a costo politico e/o a costo zero, i terreni, i fabbricati ed i servizi. In questi casi, ciò che conta è l’“expertise” professionale ed imprenditoriale dei piccoli e medi imprenditori italiani, la quale può ricevere senza indugio, in questi casi, un’adeguata valorizzazione.

Questo tipo di situazioni può verificarsi in tutti quei casi in cui sussista un’immediata ed inequivocabile sinergia fra il “Sistema Italia” ed i sistemi locali.Una situazione di questo tipo ci sembra si stia verificando nell’Europa Centrale ed Orientale, grazie all’enorme attivismo del Governo Italiano, in particolare nei confronti della Russia.

Tale attivismo sta comportando, in un certo senso, come sottoprodotto, anche una grande capacità di azione nel campo dei rapporti economici bilaterali con altri Paesi (i quali, a loro volta, hanno forti legami con la Russia), come è dimostrato, per esempio, dai casi della Serbia e di Cuba.
Secondo una “communis opinio”, anche in questo tipo di rapporti economici, le piccole e medie imprese verrebbero penalizzate, in quanto i rapporti economici di questo tipo verrebbero avviati attraverso incontri al vertice (per esempio, a livello dei responsabili politici), affiancati o seguiti da delegazioni commerciali, nelle quali sarebbero, ovviamente, sovrarappresentate le grandi imprese pubbliche e private.

Nonostante che tutto ciò sia, almeno parzialmente, vero, è anche vero che queste attività di alto livello pongono i presupposti istituzionali e finanziari per un coinvolgimento più capillare delle imprese italiane, e, ciò, anche perché, normalmente, questi incontri al vertice corrispondono ad obiettive enormi possibilità di sinergia fra i rispettivi sistemi economici.Un caso specifico è costituito, anche qui, dalla Russia, paese con il quale i rapporti dell’Italia non sono mai stati così stretti come oggi. La Russia, in seguito alla caduta del sistema sovietico ed alla riaffermazione della propria autonoma identità nazionale, si trova, oggi, sospesa fra, da un lato, enormi sfide, e, dall’altro, altrettanto enormi opportunità.

Le sfide sono costituite dall’inevitabile inerzia del follow-up del sistema precedente, e dalla conseguente difficoltà di dotarsi in tempi rapidi di un’identità veramente alternativa a quella sovietica, senza perdere, nel contempo, una serie di posizioni acquisite dal sistema precedente.
Le opportunità sono costituite dal poter disporre del territorio di gran lunga più vasto e meno popolato della terra (più di 10 milioni di km2), ora, paradossalmente, liberato, grazie all’“effetto serra”, dai ghiacci perenni che lo attanagliavano, ed oramai divenuto la più grande riserva di risorse agricole e minerarie del mondo.

La decrescente popolazione russa (la quale, tra l’altro, nutre un’atavica idiosincrasia per le grandi distese siberiane), è largamente insufficiente per sfruttare pienamente queste enormi risorse.
La Russia sta tentando, intanto, la strada di una partnership differenziata (innanzitutto con la Cina, poi con i Paesi dell’Asia Centrale e l’India) per la coltivazione delle terre e la fornitura degli elementari servizi al colosso siberiano, con tutte le difficoltà ed incertezze a ciò connesse (minaccia demografica della Cina, necessità di fare ricorso al discusso “land grabbing”).

Anche per questi motivi, i partners privilegiati della Russia restano gli Europei, culturalmente affini, non animati da missioni imperiali, ricchi, possessori di tecnologie; in particolare, gli Italiani, i quali, in quanto soci di Gazprom nella distribuzione in Europa del gas siberiano, hanno anche una posizione privilegiata nell’estrazione di gas e nella produzione di energia elettrica in Russia.

Questo tipo di sinergia sta funzionando già ora egregiamente con IRI, ENI, ENEL, Finmeccanica, FIAT, Gruppo Marcegaglia e con un certo numero di piccole e medie imprese, ma, come sempre, soprattutto del Nord-Est e dell’Italia Centrale.

Tutto ciò potrebbe essere ulteriormente incrementato, grazie alla forte crescita del tenore di vita, all’urgenza di nuove infrastrutture e di industrie agroalimentari. Vi è un enorme spazio per servizi energetici, bancari, consulenziali, per l’edilizia, l’agricoltura, l’industria del lusso, quelle alberghiera, della ristorazione, ecc.. Di ciò potrebbero trarne profitto, tra gli altri, anche le piccole e medie imprese del Nord-Ovest.

Tali piccole e medie imprese potrebbero accodarsi alle grandi, per fornire beni e servizi nei grandi snodi nei quali si sta svolgendo questa cooperazione - vale a dire, oltre a Mosca e San Pietroburgo, a Soci, a Vladivostok, sugli Urali, nella Penisola di Yamal, a Novyj Urengoj, a Novosibirsk, nel Donji Vostok -.

Un ragionamento analogo potrebbe farsi, ad esempio, relativamente alle nuove opportunità di investimento in Serbia, con particolare riferimento al Comprensorio Industriale di Kragujevac.
Le Autorità piemontesi potrebbero - ed anzi, a nostro avviso, dovrebbero - predisporre un minimo di servizi aggiuntivi a favore delle imprese piemontesi.


Informazioni:

www.alpinasrl.com
http://www.alpinasrl.com/Bouleusis_piccole_imprese.pdf
http://tamieia.blogspot.com/
riccardo.lala@alpinasrl.com

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