domenica 29 novembre 2009

VERSO UN RIPENSAMENTO DELLE BASI CULTURALI DELL' ECONOMIA



Post-Modernity and Worldwide Crisis Push for 180° Reorientation of Socio-Economic Culture.La postmodernité et la crise mondiale poussent vers une reorientation "à tous les azimuts" de la culture socio-économique. Postmodernitaet und Weltkrise zwingen zu 180° Reorientierung von sozio-wirtschaftlichen Kultur.

La crisi finanziaria mondiale ha costituito il catalizzatore di un salutare ripensamento, da parte dell’intero mondo culturale e politico mondiale, circa una serie di miti ideologici impostisi negli ultimi decenni, incentrati sull’idea dell’assoluta libertà dei mercati da ogni freno spirituale, culturale ed etico - un ripensamento che era, comunque, da qualche tempo, già nell’aria -. Questo ripensamento è, fondamentalmente, “bipartisan”, coinvolgendo soggetti così diversi come l’elettorato americano ed il Partito Comunista cinese, la CDU ed il Centro-Destra italiano. Singolare, a questo proposito, la lezione tenuta, pochi giorni or sono, alla Scuola Centrale dei Quadri del Partito Comunista Cinese, dal Ministro Italiano dell’Economia, Giulio Tremonti.Per parte loro, le Chiese hanno doverosamente riaffermato, in questo contesto, l’eterna attualità della dottrina sociale cristiana, che non ha mai definito come un valore l’assoluta libertà dei mercati.

Quanto sopra anche sullo sfondo delle nuove prospettive dell’economia mondiale, nelle quali emergono nuovi protagonisti (per esempio, Cina ed India), ispirati a fonti culturali molto diverse da quelle occidentali (dal Confucianesimo all’Induismo), ma che, comunque, condividono, con il “Modello Sociale Europeo”, almeno, la consapevolezza della prevalenza dell’“Essere” sull’“Avere” (cfr. l’ultimo libro di Rampini, L’economia slow).


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