lunedì 23 novembre 2009

ROSSIJSKIJ KONSERVATISM


Intricacies of Today's Russian Politics.Complexités de la politique russe d' aujourd'hui.Verwirrenheit von heutigen russischen Politik.

Contrariamente a quanto gli osservatori stranieri pensano, la politica russa è estremamente movimentata. Nelle ultime settimane, sono successe all' incirca tre cose:

-l'appello di Medvedev (e, in tono minore, di Putin, alla "modernizzazione");

-la spinta nazionalista delle manifestazioni di piazza per la "gionata dell' unità nazionale";

-il congresso di "Edinaja Rossija".

Che cosa significa l' appello alla "modernizzazione"? intanto, è qualcosa di ovvio. Tutti i Paesi del mondo aspirano all'efficienza, alla trasparenza, se possibile allo sviluppo tecnologico. Secondo gli osservatori occidentali, significherebbe allontanamento dal modello sovietico, e, quindi, occidentalizzazione. Secondo l' interpretazione datane recentissimamemnte dallo stesso Putin, si tratta di evitare che l' attuale stabilità politico-amministrativa si traduca nella creazione di una nuova Nomenklatura. E, secondo quanto affermato, in aggiunta, da Medvedev, significa anche diversificazione dell' economia russa verso l'industria biomedica, spaziale e informatica.

La spinta nazionalistica che si è vista per il Giorno dell' Unità Nazionale, in cui miriadi di organizzazioni (governative e di opposizione) si contendevano le piazze per gridare tutte "slavà Rossiji" ("Gloria alla Russia") significa che l' opinione pubblica continua a fare carico alla classe dirigente della perdita di "status" conseguente alla fine dell' URSS, e delle catastrofiche conseguenze per la gente comune (persecuzioni dei Russi Etnici, esodo in massa dalle Repubbliche verso Mosca, denazionalizzazione del "cuore duro" del Paese).

Il congresso di Edinaja Rossija mostra che il partito di maggioranza si sforza di rispondere alle istanze del vertice e della base, senza, però sempre riuscirci. Gli osservatori stranieri più benevoli lamentano "la mancanza di aura", oppure vantano"l' assoluta aideologicità" della classe dirigente russa. Che ha pure un senso come reazione all'"aura chiliastica"e all'"ideologia di Stato" del comunismo.Tuttavia, un orientamento culturale-politico ci vuole.

Ecco, allora, spuntare l' idea del "Rossijskij Konservatism", che, come ha opportunamente arguito un osservatore occidentale, consiste nel fatto che, mentre gli Europei (dell' Unione) si definiscono in opposizione al loro passato, i Russi si definiscono come continuità con il loro passato (tanto che ci è capitato di vedere un manifesto con tutti i capi di Stato russi, che partiva da Rjurik ed arrivava a Medvedev, passando, fra l' altro, per Ivan il Terribile, Lenin, Stalin, Gorbaciov e Putin).

Il che, a nostro avviso, è, non soltanto, positivo, ma necessario anche per l' Europa.E, tuttavia, il significato concreto di questa "Rossija Viecnaja" ("Russia Eterna") è lungi dall' essere definito, perchè ci hanno già lavorato per secoli uomini eccelsi, come Feofan di Pskov, Leibniz, Herder, De Maistre, Karamzin, Danilevskyj, Tjutcev, Dostojevskyj, Blok, Trubeckoj, senza mai arrivare a una conclusione certa.

Ma, a nostro avviso, è proprio questo aspetto problematico il miglior contributo che la Russia sta dando all' Europa.

3 commenti:

  1. "Catherine Ashton et Herman von Rumpuy sont-ils vraiment les personnalités propres à faire avancer la cause européennes?"

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  2. Objectivement, je ne connais les deux personnages plus que ne le connaissent les autres europpéens.

    Néanmoins, ils pré sentent certaines caractéristiques intéressantes:

    a)il ne sont pas des parfaits inconnus comme les présente la presse, car ils ont un curriculum important dans la culture, dans la politique nationale, et, dans le cas de Lady Ashton, meme dans les Institutions européennes;

    b)ils sont des personnes digniteuses: M. Van Rompuy a déclaré (et personne ne l' a démenti), qu'il ne s'est pas porté candidat, et que, au fond, il serait resté volontier Premier Ministre de la Belgique;Lady Ashley a justement rappellé qu'elle a représenté l' Europe dans d' importantes négostiations avec l'Amerique et avec la Chine en tant que Commissaire européenne (entre autres, elle a été le Ministre de la Justice du Royaume Uni);

    b)ils n'ont, à leurs épaules, ni une histoire chamaléontique (comme Blair, qui était un precheur protestant et est devenu catholique), ou D' Alema, qui etait le chef des jeunes communistes italiens et a décidé la participation de l' Italie au bombardement de Belgrade;

    c)ils n' appartient à l' establishment politique des états membres, et, pour cela, seront condamnés à faire valoir leur propre personnalité.

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  3. Bonjour Dominique !

    Je ne connais ni Ashton ni Von Rompuy, mais je me réjouis en tout cas de l'exclusion de Blair et D'Alema.
    J'aime croire, ou mieux espérer que l'Europe n'est pas pensée pour le recyclage des hommes politiques qui ont fait leur temps au niveau national.

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